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Roma, Ranieri: "Europa League un valore aggiunto. Vincerla? Sono sempre molto fiducioso"
Claudio Ranieri, allenatore della Roma, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport alla vigilia del match contro il Braga: "L'Europa League è un valore aggiunto, vogliamo fare bene e andare avanti, così come lo vorrà il Braga. Sono sicuro che sarà una partita aperta, entrambe le squadre cercheranno di vincere".
Che avversario si aspetta?
"Giocano molto bene la palla, ma sono diventati una squadra europea come tutte, vanno anche in verticale molto volentieri, sanno giocare a quattro e a tre dietro, se vanno a 3 c'è un quinto che è più un'ala che un difensore. Li abbiamo studiati, siamo pronti, voglio rivedere la prova contro il Lecce".
Come ha fatto a rivitalizzare giocatori come Hummels e Paredes?
"Non lo so, cerco di entrare in sintonia con i miei giocatori. Sono convinto che parlando e stimolandoli nella maniera giusta i ragazzi riescono a capire il proprio allenatore, che cosa chiede e che cosa vuole. A loro dico sempre che devono conoscere soltanto un uomo, io ne devo conoscere 26, lo stato di forma di ognuno di loro... Io posso sbagliare di più e chiedo loro di farmi sbagliare il meno possibile".
Questo segmento da allenatore può essere la cosa migliore per capire cosa c'è da migliorare alla Roma?
"Sicuramente. Avendo a disposizione tutto quanto, non solo la parte tecnica, riesco a capire meglio tutto quello che necessita il dentro della Roma".
La cosa più complicata che ha dovuto fare qual è stata?
"Nella mia carriera mi è capitato di arrivare in corsa, soprattutto alla Roma. Non è una cosa complicata, ho trovato dei calciatori disponibilissimi e questo è stato già un aiuto importante".
Se una cosa manca alla sua carriera è proprio un'affermazione in Europa.
"Anche io sono sempre molto fiducioso e molto positivo, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno".
Che avversario si aspetta?
"Giocano molto bene la palla, ma sono diventati una squadra europea come tutte, vanno anche in verticale molto volentieri, sanno giocare a quattro e a tre dietro, se vanno a 3 c'è un quinto che è più un'ala che un difensore. Li abbiamo studiati, siamo pronti, voglio rivedere la prova contro il Lecce".
Come ha fatto a rivitalizzare giocatori come Hummels e Paredes?
"Non lo so, cerco di entrare in sintonia con i miei giocatori. Sono convinto che parlando e stimolandoli nella maniera giusta i ragazzi riescono a capire il proprio allenatore, che cosa chiede e che cosa vuole. A loro dico sempre che devono conoscere soltanto un uomo, io ne devo conoscere 26, lo stato di forma di ognuno di loro... Io posso sbagliare di più e chiedo loro di farmi sbagliare il meno possibile".
Questo segmento da allenatore può essere la cosa migliore per capire cosa c'è da migliorare alla Roma?
"Sicuramente. Avendo a disposizione tutto quanto, non solo la parte tecnica, riesco a capire meglio tutto quello che necessita il dentro della Roma".
La cosa più complicata che ha dovuto fare qual è stata?
"Nella mia carriera mi è capitato di arrivare in corsa, soprattutto alla Roma. Non è una cosa complicata, ho trovato dei calciatori disponibilissimi e questo è stato già un aiuto importante".
Se una cosa manca alla sua carriera è proprio un'affermazione in Europa.
"Anche io sono sempre molto fiducioso e molto positivo, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno".
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