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Roma, concentrazione massima: il lavoro a Trigoria entra nel vivo
A Trigoria si respira aria di svolta. L’allenamento odierno segna un momento cruciale: la squadra è quasi al completo, con l’unica assenza di Leandro Paredes ancora impegnato in Nazionale, e di cose da dirsi ce ne sono tante. Da dove iniziare lo sa solo il 'neo-mister'. Sicuro, però, è arrivato il momento di alzare l’asticella. Ogni minuto di questa sessione servirà per tracciare una nuova rotta, in cui concentrazione, grinta e preparazione dovranno essere i pilastri.
I punti interrogativi sono numerosi, a partire dal modulo da adottare. Ranieri, noto per il suo pragmatismo, deve scegliere tra confermare il 4-4-2, che garantisce equilibrio, o optare per un modulo più offensivo, come il 4-3-3, per dare maggiore incisività all’attacco. La decisione non riguarda solo lo schieramento tattico, ma anche gli interpreti: con un centrocampo orfano di Paredes, il tecnico dovrà valutare se affidarsi a Cristante come regista o puntare su un mediano più dinamico per rompere il gioco avversario.
La difesa, che ha mostrato segni di fragilità nelle ultime uscite, è un altro tema caldo. Serve una linea compatta, capace di leggere meglio le situazioni di gioco e mantenere alta la concentrazione. Ndicka e Mancini dovranno guidare il reparto, ma resta da capire chi occuperà le fasce, dove l’alternanza tra spinta offensiva e copertura sarà cruciale.
L’attacco, invece, è il reparto dove Ranieri può osare. Dybala e Dovbyk rappresentano l’asse portante, ma la condizione fisica di entrambi sarà da monitorare attentamente. Gli esterni offensivi, come El Shaarawy, Baldanzi, o Soulè, potrebbero rivelarsi decisivi per aprire spazi contro difese chiuse.
Questo allenamento sarà più di una semplice seduta tecnica: sarà un momento per rafforzare l’identità della squadra e consolidare la fiducia.
I punti interrogativi sono numerosi, a partire dal modulo da adottare. Ranieri, noto per il suo pragmatismo, deve scegliere tra confermare il 4-4-2, che garantisce equilibrio, o optare per un modulo più offensivo, come il 4-3-3, per dare maggiore incisività all’attacco. La decisione non riguarda solo lo schieramento tattico, ma anche gli interpreti: con un centrocampo orfano di Paredes, il tecnico dovrà valutare se affidarsi a Cristante come regista o puntare su un mediano più dinamico per rompere il gioco avversario.
La difesa, che ha mostrato segni di fragilità nelle ultime uscite, è un altro tema caldo. Serve una linea compatta, capace di leggere meglio le situazioni di gioco e mantenere alta la concentrazione. Ndicka e Mancini dovranno guidare il reparto, ma resta da capire chi occuperà le fasce, dove l’alternanza tra spinta offensiva e copertura sarà cruciale.
L’attacco, invece, è il reparto dove Ranieri può osare. Dybala e Dovbyk rappresentano l’asse portante, ma la condizione fisica di entrambi sarà da monitorare attentamente. Gli esterni offensivi, come El Shaarawy, Baldanzi, o Soulè, potrebbero rivelarsi decisivi per aprire spazi contro difese chiuse.
Questo allenamento sarà più di una semplice seduta tecnica: sarà un momento per rafforzare l’identità della squadra e consolidare la fiducia.
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