Francesco Salvemini attaccante Cerignola: "Mister Raffaele è un allenatore che mi piace perchè..."

𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗦𝗮𝗹𝘃𝗲𝗺𝗶𝗻𝗶 con i suoi 9 gol in campionato è il “Re” dei bomber in Puglia. Nessuno come lui dalla A alla C. Destro, sinistro, di testa, segna sempre.
Arrivato in estate dal Giugliano è un’intuizione felice del ds Di Toro. Ventinove anni da compiere, nella passata stagione ha trovato la prima rete del nuovo anno solo a febbraio. Nel 2025 parte benissimo e a Messina timbra il primo centro in questo quarto di secolo. Ora è pronto a battere un record personale e a raggiungere la doppia cifra prima ancora del solstizio di primavera. “Ciccio-gol” ha deciso di raccontarsi in una lunga intervista rilasciata a 𝘊𝘰𝘳𝘯𝘦𝘳.

𝗦𝗮𝗹𝘃𝗲𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗹𝗲𝗶 è 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝘂𝗱𝗮𝗰𝗲 𝗖𝗲𝗿𝗶𝗴𝗻𝗼𝗹𝗮. 𝗦𝗲 𝗹’𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝘃𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗲𝗽𝗶𝘁𝗼𝘀𝗮?
Sinceramente sì, magari qualche gol in più potevo farlo. Ho sbagliato due rigori, ma arrivo da due stagioni in doppia cifra. Sono anni che lavoro tanto anche fuori dal campo. Quest’annata era nelle aspettative.

𝗟𝗲𝗶 è 𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗶𝗮 𝗲 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗮 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗰𝗹𝘂𝗯 𝗱𝗲𝗹 𝗧𝗮𝘃𝗼𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲. 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘃𝗮𝗹𝘂𝘁𝗮 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝗹𝗰𝗶𝗼 𝗽𝘂𝗴𝗹𝗶𝗲𝘀𝗲?
Penso che il calcio in Puglia sia abbastanza sentito. Al di là delle difficoltà di alcuni club, credo che ci siano importanti problemi con le infrastrutture. A differenza del nord, non avere strutture adeguate può incidere anche nel rendimento personale e di gruppo.

𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗮𝘃𝗮 𝗱𝗮 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼, 𝗲 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘃𝗮, 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗴𝗻𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝘂𝗿𝗹𝗮𝘃𝗮 𝗮𝗹 𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼?
Mi piaceva tanto Adriano – ride, ndr –, l’imperatore dell’Inter.

𝗦𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟯/𝟮𝟬𝟮𝟰, 𝟭𝟮 𝗴𝗼𝗹 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗚𝗶𝘂𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼. 𝗖𝗶 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮 𝗮 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗿𝗲𝗰𝗼𝗿𝗱 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲?
Sì, voglio battere questo record personale ma non ho segnato un numero sull’agenda. Oggi, però, penso più al gruppo. Ho la fortuna di giocare in una squadra forte.

𝗟𝗲𝗶 𝗵𝗮 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗴𝗶𝗿𝗼𝗻𝗲 𝗺𝗲𝗿𝗶𝗱𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗟𝗲𝗴𝗮 𝗣𝗿𝗼. 𝗠𝗮 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗲, 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 è 𝗶𝗹 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗲𝗼 𝗽𝗶ù 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗹𝗲? 𝗘 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵é?
Assolutamente sì. Le spiego, il calcio al sud Italia è molto più sentito. Io ho giocato a Monopoli, Messina, Potenza ora all’Audace e c’è sempre grande pressione. Poi, per un attaccante lo è ancor di più. I tifosi ad ogni partita aspettano almeno un gol e a me non piace deluderli…

𝗦𝘂𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗺𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗻𝗼𝘁𝗮 è 𝗹’𝗼𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗮𝗹𝗹𝗲𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲 𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗮𝗰𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮. 𝗤𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝗹𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶?
Tantissimo. Per me la mia famiglia conta tantissimo. La mia compagna, mia figlia e tutti i miei familiari. Ho lavorato tanto anche con loro e poi da qualche anno ho un mental coach. Il discorso post-calcio è ampliato al massimo. Credo che il benessere psico-fisico sia alla base di buone prestazioni.

𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘃𝗲𝗱𝗲 𝗺𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿 𝗥𝗮𝗳𝗳𝗮𝗲𝗹𝗲?
Ho già avuto mister Raffaele come allenatore a Potenza. È un grande lavoratore, ci sprona sempre, tutti i giorni. È molto pragmatico, è un esperto della categoria. Ci chiede ritmi alti, in allenamento andiamo a mille e ogni tanto ci divertiamo anche – sorride e si porta la mano sul viso, ricordando qualche simpatico episodio di gruppo, ndr –. Mi piace la sua filosofia di calcio, molto propositiva. Attacca ma con equilibrio, come piace a me.

𝗖𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗖𝗲𝗿𝗶𝗴𝗻𝗼𝗹𝗮. 𝗦𝗽𝗲𝘀𝘀𝗼 è 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁à 𝗯𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝘁𝗮, 𝗹𝗲𝗶 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗹’𝗵𝗮 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗮? 𝗖𝗵𝗲 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗵𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗶 𝘁𝗶𝗳𝗼𝘀𝗶?
I tifosi mi hanno accolto benissimo, sin dal primo giorno. Posso solo parlare bene di tutto l’ambiente, la città la vivo poco poiché ho casa ad Andria, a pochi km. Posso dire che riserva delle bellezze nascoste e i tifosi mi trattano ogni giorno come un figlio. La verità? Sto benissimo…

𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗦𝗮𝗹𝘃𝗲𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗮𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗮𝗿à 𝗽𝗶𝗲𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗲 𝘀𝗲…
Se questo è un modo per chiedermi dove potrà arrivare il Cerignola, posso dire che noi pensiamo a divertirci. Non siamo la squadra che ha come obiettivo la vittoria del campionato, tipo l’Avellino che affronteremo lunedì. Siamo una squadra costruita bene, faccio i complimenti alla società, al mister e al direttore. Guardiamo al presente partita dopo partita, ci divertiamo, siamo una famiglia e non so dove possiamo arrivare. Questa è una squadra che non è inferiore a nessuno. Una cosa è certa, ce la giocheremo con tutti.