DA "SOGNANDO BECKHAM" A SOGNANDO GABRIELLONI"
Adrien Brody, Keira Knightley e Michael Fassbender. Una parata di star di Hollywood non sul red carpet di qualche festa del Cinema, bensì sugli spalti dello stadio Sinigaglia di Como per assistere al match – terminato 2 a 0 – contro la Roma. Anche questa sera, domenica 15 dicembre, sulle tribune del piccolo impianto a due passi dal lago sono state avvistate tante celebrità del mondo cinematografico americano. Ma i tifosi del club lombardo sono abituati alla presenza di vip: lo scorso 21 ottobre, Hugh Grant era stato immortalato mentre esultava per il goal di Nico Paz durante la partita contro il Parma.
Keira Knightley sognava Beckham e ora ammira Gabrielloni da Jesi. Effetti speciali allo stadio Sinigaglia. E non solo perché per Como-Roma, in tribuna, in stile Super Bowl, oltre all'attrice inglese c'erano anche Adrien Brody e Michael Fassbender. Effetti speciali in campo, soprattutto, grazie al marchigianissimo Alessandro Gabrielloni, capitano dei lariani, il Como come seconda pelle dalla D (gennaio 2018) alla Serie A (oggi), maglia numero 9, il gol, il primo nella massima serie a 30 anni, al minuto 93 (in zona Cesarini, quasi una sunto della sua vita pallonara) valevole la vittoria in campionato contro i giallorossi (con tanto di assist, al 97', per il 2-0 definitivo di Nico Paz). Una favola che si riassume, plasticamente, in quella corsa sfrenata con l'idea di togliersi la maglietta subito accantonata per arrampicarsi sulla grata che divide il campo dalla curva. Cuore e testa, testa e cuore.La storia di Alessandro Gabrielloni sembra una fiaba del calcio che fu. L’attaccante di Jesi infatti non sembrava destinato a una carriera che lo avrebbe portato in serie A. Cresciuto nelle giovanili della sua squadra della sua città, la Jesina, esordisce tra i professionisti nella lontana stagione 2010/2011 in serie D. Per trovare la prima rete bisognerà attendere la stagione successiva ma solo nella sua terza diventerà un perno fisso della squadra.Dal 2013 inizia poi il consueto girovagare tra i campi di provincia in serie D: Maceratese, Taranto, Campobasso, Cavese. Poi due mezze stagioni in serie C, prima a Martina e poi a Bisceglie, ma con poche presenze e, soprattutto, nessun goal. Ma dicevamo che questa è una fiaba, una bella e rara storia del calcio, e tutto nella vita di Gabrielloni cambia quando nel gennaio 2018 firma per il Como 1907. In città sono anni calcisticamente difficili, il Como è stato appena rifondato e gli anni della Serie A sembrano lontanissimi. Ma da quel momento la storia di Gabrielloni e del Como cambia completamente grazie alla spinta della nuova società. «Avere una società ambiziosa, ti rende ambizioso», racconterà Gabrielloni.
Grazie ai goal del suo nuovo bomber, mai così prolifico in carriera, il Como in due anni arriva in C, poi in altri due in B. Qui ne serviranno tre, e una stagione da 9 goal di Gabrielloni per arrivare finalmente in A a più di vent’anni dall’ultima apparizione. Il sogno di Gabrielloni, del Como e del suo presidente Mirwan Suwarso è così diventato realtà.