E' stato un Pescara a due facce quello visto contro il Campobasso
Nell'ultima partita del girone di andata il Pescara è stato versione Dottor Jekyll e Mister Hyde: colpito a freddo dopo 5 giri di lancette, per tutto il primo tempo non è stato capace di imbastire una vera reazione. Squadra piatta e monocorde, senza nerbo e senza idee, il Pescara ha sofferto la fisicità e la capacità di corsa dei Lupi del Molise, schierati a sorpresa con un 4-4-1-1 che ha dato pochi riferimenti ad una difesa che non aveva due elementi fondamentali come Pierozzi e Pellacani e che ha avuto difficoltà a trovare distanze e misure. Nella ripresa è stato un altro Pescara, per voglia, determinazione e pericolosità.
Non a caso, con l'inserimento di Merola riferimento centrale che ha ricordato il Mertens di sarriana memoria a Napoli, il Delfino ha messo la freccia, con una doppietta proprio del Folletto di Santa Maria Capua Vetere che ha trasformato in oro due grandi giocate dei compagni, prima quella di Squizzato e poi, soprattutto, l'assolo alla Messi di Dagasso, senza dubbio il vero imprescindibile della truppa ed il miglior biancazzurro in questa prima metà di stagione. Una volta passato in vantaggio, però, il Pescara ha un po' tirato i remi barca, pagando dazio ad una condizione psicofisica non brillante e patendo gli assalti disperati dei Lupi feriti e determinati a prendersi almeno un punto, anche dopo l'espulsione ad inizio recupero di Benassai. E se in precedenza al fotofinish Brosco e soci si erano presi le vittorie con Pianese e Pontedera, stavolta, come con la Torres ad inizio torneo, all'ultimo respiro sono stati condannati a lasciare 2 punti pesanti in virtù del capolavoro balistico di Di Nardo che ha lasciato di stucco Plizzari e i 650 tifosi pescaresi al seguito.