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Pescara, Baldini: “Mai fatto il ruffiano. C’è un Dio nella vita e un Dio nel calcio”
Silvio Baldini, tecnico del Pescara, dopo il successo all'ultimo secondo sul Pontedera, si è presentato davanti ai microfoni della sala stampa per commentare la prestazione:
"In panchina ho detto ai miei calciatori che esiste un Dio nella vita e un Dio nel calcio, e abbiamo vinto con equilibrio. Il risultato va cercato sempre con un'idea, non dobbiamo stravolgere il nostro modo d'essere. A forza di mettere le palle dentro l'area prima o poi ci può venire incontro l'episodio a favore. E con l'episodio siamo riusciti a portarla a casa. L'esplosione di gioia dei miei calciatori mi ha dato una emozione incredibile, quello spirito di amicizia, fratellanza che hanno è una cosa bellissima. Il Pescara non deve arrendersi mai, lo spirito di sacrificio deve essere sempre una prerogativa. Il giorno in cui ci mancherà diventeremo una squadra normale. A Pescara, come ho sempre detto, la magia c'è. E si vede.
I decibel dei nostri tifosi ci hanno permesso di esplodere e fare un altro passo per raggiungere il nostro sogno. Il gol nel finale nasce anche dalla spinta dei nostri tifosi, e non lo dico per fare il ruffiano. Non l'ho fatto quando potevo, figuratevi se faccio il ruffiano adesso che sono vicino alla pensione. Se mi serve un attaccante? No, noi siamo questi. Le perdite di tempo degli avversari? Siamo stati maturi. Dobbiamo sempre avere cervello, le pagliacciate le lasciamo agli altri. Ma ognuno fa quel che vuole ci mancherebbe e se la gioca come meglio crede. Scesi nel secondo di tempo? I marziani non ci sono e gli spazi si sono ristretti parecchio, Però il Pescara ci ha provato fino alla fine, alzando i terzini come ali e lasciando dietro solamente i due centrali"
"In panchina ho detto ai miei calciatori che esiste un Dio nella vita e un Dio nel calcio, e abbiamo vinto con equilibrio. Il risultato va cercato sempre con un'idea, non dobbiamo stravolgere il nostro modo d'essere. A forza di mettere le palle dentro l'area prima o poi ci può venire incontro l'episodio a favore. E con l'episodio siamo riusciti a portarla a casa. L'esplosione di gioia dei miei calciatori mi ha dato una emozione incredibile, quello spirito di amicizia, fratellanza che hanno è una cosa bellissima. Il Pescara non deve arrendersi mai, lo spirito di sacrificio deve essere sempre una prerogativa. Il giorno in cui ci mancherà diventeremo una squadra normale. A Pescara, come ho sempre detto, la magia c'è. E si vede.
I decibel dei nostri tifosi ci hanno permesso di esplodere e fare un altro passo per raggiungere il nostro sogno. Il gol nel finale nasce anche dalla spinta dei nostri tifosi, e non lo dico per fare il ruffiano. Non l'ho fatto quando potevo, figuratevi se faccio il ruffiano adesso che sono vicino alla pensione. Se mi serve un attaccante? No, noi siamo questi. Le perdite di tempo degli avversari? Siamo stati maturi. Dobbiamo sempre avere cervello, le pagliacciate le lasciamo agli altri. Ma ognuno fa quel che vuole ci mancherebbe e se la gioca come meglio crede. Scesi nel secondo di tempo? I marziani non ci sono e gli spazi si sono ristretti parecchio, Però il Pescara ci ha provato fino alla fine, alzando i terzini come ali e lasciando dietro solamente i due centrali"
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