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Formisano: "Felice d'aver scelto la Pianese. Idee e collettivo per far la differenza"TUTTO mercato WEB
© foto di Ufficio Stampa US Pianese
Oggi alle 12:04Serie C
di Claudia Marrone

Formisano: "Felice d'aver scelto la Pianese. Idee e collettivo per far la differenza"

Tra le squadre che stanno continuando a sorprendere maggiormente nel girone di ritorno di Serie C, c'è sicuramente la Pianese, che dopo una prima parte di stagione su altissimi livelli si è di fatto confermata: nonostante un cambio di allenatore che aveva tenuto i più - dall'esterno - con il fiato sospeso. Ma l'approccio di mister Alessandro Formisano con le zebrette si è rivelato comunque vincente, tanto che la scossa non si è sentita. A due mesi dal suo arrivo a Piancastagnaio, proprio il tecnico ha tracciato un primo bilancio in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.

Quattro vittorie nelle ultime cinque gare, e non solo punteggio, ma anche prestazioni. I playoff diventano l'obiettivo minimo?
"Per una realtà come la nostra essere riusciti a dare questa sterzata forte rispetto alle aspettative e agli obiettivi iniziali è un sogno da cullare e proteggere, e se dobbiamo sognare lo facciamo volentieri, ma si deve anche essere realisti: l'obiettivo a breve termine è la continua crescita del gruppo, i risultati passano da lì. Quindi prima dobbiamo centrare i matematici punti salvezza, poi vedremo quel che sarà. Non dimentichiamoci che abbiamo uno dei budget più bassi della categoria (escluse Taranto e Turris, la Pianese 'supera' solo l'Union Clodiense, ndr), e a gennaio ci sono state due cessioni importanti: non ci siamo chiaramente lasciati condizionare, ma sono aspetti da valutare".

Ci porta subito al tema mercato, con Pacciardi che potrebbe esser per altro il vero acquisti di gennaio. Cosa pensa di quel che è stato fatto?
"Sicuramente il rientro di Pacciardi dall'infortunio vale come ottimo acquisto, da quando sono arrivato non ho mai potuto averlo a disposizione, ma dico anche che perdere Boccadamo e Odjer è tosta per tanti aspetti. Reputo però positivo il mercato, quello che per me conta è l'identità, l'idea che c'è dietro al collettivo, perché la differenza la fa quello, non il singolo. Gli acquisti sono stati tutti funzionali a queste idea, avevamo preventivato un mercato di ricambio. Quel che non è cambiato è appunto l'idea, il nostro modo di vedere il torneo".

Club che hanno speso appunto di più e sulla carta hanno altri obiettivi sono dietro di voi in classifica: puntare sulle idee e non sui nomi è quello che conta.
"Il fatto che club blasonati siano dietro di noi in classifica deve renderci orgogliosi, penso anche io che un campionato si faccia con le idee e non con i nomi, soprattutto in Serie C, dove è l'idea che muove lo sviluppo di gioco, una certa filosofia che muove la crescita di un contesto. Se l'ambiente è sano, si può fare bene anche con la fame e la grinta che vedo qui, i ragazzi non danno l'anima solo durante la partita, ma per l'intera settimana".

È stato a lungo allenatore delle giovanili: esperienza utile per allenare una Pianese dove l'età media è piuttosto bassa?
"Ho iniziato ad allenare prestissimo, a 19 anni, e per 14 anni ho fatto settore giovanile, anche prima di Perugia con Casertana e Benevento, raggiungendo anche buoni traguardi. A Perugia è stato poi tutto accelerato, ma con i giovani vado a nozze, anche se devo dire che pure con i più grandi è nato un feeling importante perché abbiamo la stessa fame, la stessa ambizione. Ho avuto fortuna nell'aver scelto la Pianese".


Un bilancio quindi positivo di questi due mesi sulla panchina amiatina?
"Io sono abituato a guardare alla qualità di quello che si produce, cambiamo tanto a seconda delle gare, ho schierato in campo tutti i giocatori della rosa, e vedo una continua crescita: per cui sì, il bilancio è positivo. Stiamo facendo un percorso bello e importante, ma non dobbiamo fermarci perché ci saranno delle difficoltà prima o poi, e in quel frangente si dovrà vedere il lavoro: non si può pretendere di vincere sempre, ma si deve pretendere di farsi trovare pronti nei momenti che ci chiederanno qualcosa di diverso".

È arrivato in un contesto 'casalingo', nel senso ottimo del termine, plasmato sul suo predecessore. Scelta coraggiosa, forse erano più i rischi...
"Ho scelto di intraprendere questa avventura perché hanno fatto differenza le parole del Direttore Sportivo Cangi, che mi voleva per le idee che ho, e che ho sempre difeso. Mi conosceva davvero, non mi voleva perché ero stato a Perugia, e ho reputato la Pianese il contesto giusto per ripartire. È vero che mi sono preso qualche rischio, ma sono entrato in punta di piedi, trovando la predisposizione di tutti ad accettare il cambiamento: c'erano, come è normale sia, diverse incognite ma ho trovato un ambiente aperto. Ho portato con me il mio staff storico e siamo riusciti a creare questa giusta miscela".

In questo suo percorso, se potesse rigiocare una gara, quale sceglierebbe?
"Inutile guardare al passato, le prime gare sono state embrionali, ci stavamo studiando con la squadra, ma già dalla partita contro l'Ascoli ho visto che voglio vedere, quello che sto proponendo. E su questo mi concentro".

A proposito di gare, delicato il momento del Milan Futuro, per il quale sarete il peggior avversario. Ma possono essere lo stesso per voi, i rossoneri?
"Assolutamente sì. Sul Milan Futuro c'è una narrazione sbagliata, non è una squadra debole, ha anzi qualità incredibili superiori alla categoria, ha perso punti pur dominando tante gare: la classifica non rispecchia quando hanno espresso, ma in terza serie ci sono squadre più di categoria che riescono poi ad avere la meglio sugli episodi. A ogni modo sarà brutta da giocare, ci saranno difficoltà, ma noi dobbiamo ricordarci che se saremo la Pianese di questo ultimo periodo potremmo fare bene anche con loro".

E fare bene è ora più che mai vitale, la classifica è oggettivamente corta. Un Girone B complesso.
"Il Girone B è a mio avviso il più complesso dei tre, quello che, come tipologia di campionato, si avvicina di più alla Serie B, ci sono tante squadre che devono vincere per forza. Ma nessuna stacca particolarmente le altre, c'è molto equilibrio, tutte possono battere tutte: forse solo l'Entella ha qualcosa in più. Ma noi guardiamo in casa nostra, come ho detto prima, sarà importante centrare la salvezza in tempi celeri. Poi...".