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Nakata: "Indimenticabile l'esordio in Italia contro la Juventus di Zidane e Del Piero"
Intervistato da Rivistaundici, l'ex calciatore di Perugia e Parma Hidietoshi Nakata ha parlato del suo approdo in Italia: "Sono arrivato in Italia a 21 anni, non avevo mai giocato all’estero, se non con la maglia della Nazionale giapponese. La Serie A, all’epoca, era il miglior campionato al mondo e attirava i calciatori più talentuosi a livello internazionale. L’esordio contro la Juventus di Zidane e Del Piero (prima giornata della stagione 1998/99, ndr) è ovviamente indimenticabile. Ricordo lo stadio gremito di turisti e giornalisti giapponesi, non ti nascondo di aver sentito una certa pressione...
Molti pensavano fossi in Italia solo per marketing? Non avevo il controllo sul giudizio altrui; l’unica cosa che potessi fare era impegnarmi al massimo. Sta a te, poi, dare o meno importanza a certe voci. Oggettivamente, non potevo controllare le opinioni degli altri. Potevo, però, sfruttando le mie qualità, provare a fargli cambiare idea. Per me il risultato del campo era fondamentale, il resto contava poco. A dirla tutta, determinate etichette non mi hanno mai pesato.
Il ricordo più bello del calcio? Anche oggi riesco ad avere rapporti umani e professionali unici, grazie al mio percorso in questo sport. Oggi sono qui, a parlare con te, proprio per dei traguardi raggiunti nel rettangolo di gioco. Senza calcio, probabilmente, non sarei riuscito a costruire quello che sono riuscito a costruire oggi. Non avrei avuto le stesse possibilità".
Molti pensavano fossi in Italia solo per marketing? Non avevo il controllo sul giudizio altrui; l’unica cosa che potessi fare era impegnarmi al massimo. Sta a te, poi, dare o meno importanza a certe voci. Oggettivamente, non potevo controllare le opinioni degli altri. Potevo, però, sfruttando le mie qualità, provare a fargli cambiare idea. Per me il risultato del campo era fondamentale, il resto contava poco. A dirla tutta, determinate etichette non mi hanno mai pesato.
Il ricordo più bello del calcio? Anche oggi riesco ad avere rapporti umani e professionali unici, grazie al mio percorso in questo sport. Oggi sono qui, a parlare con te, proprio per dei traguardi raggiunti nel rettangolo di gioco. Senza calcio, probabilmente, non sarei riuscito a costruire quello che sono riuscito a costruire oggi. Non avrei avuto le stesse possibilità".
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