"Al Perugia ora occorre che la società faccia la società, i calciatori facciano i calciatori: Meluso è ottimo, ma non è la società..."

Sulla situazione attuale del Perugia interviene anche l'ex presidente Roberto Damaschi. "Che era una stagione di transizione l’ho detto subito, ma così é troppo. La sensazione é che nessuno, compreso dietro il cancello di Pian di Massiano, abbia chiaro che l’unico obiettivo é la salvezza prima possibile, non ci sono spazi per sogni e sognatori. Occorre che la società faccia la società, i calciatori facciano i calciatori… e qualche capo popolo un po’ di giorni di vergogna.

Sin qui chi è stato realista è passato per gufo (io gufo viene da ridere) o per filo Franki, piuttosto il dopo mi pare grigio ed almeno con Santopadre ed il suo milione di difetti ed una storia finita c’era un “Sor Padrone” che stava sul pezzo. Al dunque, mettere i calciatori al muro e fargli tirare fuori le palle con le buone o con le cattive, se si vuol cambiare l’allenatore o oggi o dopo Chiavari, aspettare Lucca e farlo esordire in trasferta contro la prima in classifica sarebbe l’anti-calcio. Non appartengo al partito di Camplone a tutti i costi, i ritorni acclamati dalla piazza raro che finiscono bene e tra l’altro dopo Perugia non ha brillato, la scelta potrebbe essere tra un traghettatore alla Ranieri oppure subito le basi per il prossimo anno, vedi Liverani. 
Oggi un giornalista mi ha chiesto, tu che faresti? Almeno sino a Chiavari terrei Zauli, ma starei sulla porta dello spogliatoio sette su sette “con il venco” in mano, nel mare in tempesta un capitano di vascello è necessario e Meluso è un ottimo direttore sportivo, ma non è la società”.