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Valerio Casagrande: “La differenza di ricavi della Serie A è enorme. L’obiettivo è mantenere la categoria”TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 20:48Ultim'ora
di Edoardo Mammoli
per Parmalive.com

Valerio Casagrande: “La differenza di ricavi della Serie A è enorme. L’obiettivo è mantenere la categoria”

L’ultima puntata del programma "Goal Economy" con Marco Bellinazzo su Radio-TV Serie A con RDS ha visto come protagonisti due personaggi appartenenti allo staff dirigenziale gialloblu: si tratta di Luca Martines e Valerio Casagrande, rispettivamente Direttore Generale e CFO del Parma Calcio. 

In particolare, Casagrande ha cominciato parlando di come il Parma sia una società virtuosa, senza debiti e con un rapporto tra crediti e banca superiore al punto di equilibrio ottimale: “I numeri che abbiamo sono eloquenti e significativi. I 400 mln di apporto di capitale sono un numero rilevante che testimonia da un lato solidità e dall'altro l'impegno della società. L'acquisizione si è realizzata nel 2020, quindi covid, effetti negativi, a cui si unisce la retrocessione in Serie B e la permanenza lì. I numeri di Serie A e Serie B sono significativamente diversi e prevedono uno sforzo ulteriore rispetto a quello preventivato da parte della proprietà a cui questa risponde con la volontà di capitalizzare la società, con investimenti dei giocatori e in particolare di proprietà e giovani e la volontà di investimenti nel centro sportivo e nello stadio. Questo guida uno zero in indebitamento finanziario, non abbiamo debiti con banche e istituti finanziari e dall'altro un indicatore di liquidità, un elemento che ha assunto una certa notorietà, rapporto tra crediti e banca, cioè crediti a breve periodo e liquidità e i debiti a breve periodo, e mette in luce se la società è capace di far fronte ai suoi obblighi. È un indicatore che viene monitorato progressivamente durante il corso della stagione. Un rapporto pari a 1 indica il perfetto equilibrio, cioè la capacità della società di far fronte agli impegni finanziari assunti. Il Parma Calcio è a 1.3, quindi superiore al punto di equilibrio ottimale”.

Dopodiché, Casagrande si è concentrato su una questione molto dibattuta negli ultimi anni, ossia la grande differenza di ricavi economici garantiti dalla Serie A rispetto al campionato cadetto: “I ricavi da diritti televisivi che sono la fonte per eccellenza del calcio, tra Serie A e Serie B sono molto differenti. Per una squadra come il Parma in Serie A sono intorno ai 30 milioni, in Serie B intorno ai 3 milioni, un rapporto 1:10 e questo dice tutto sulle differenze e sull'impatto negativo della retrocessione. I 400 mln si spiegano anche in questo senso, con la necessità di sopportare e supportare la permanenza in Serie B in 3 anni. La prospettiva è quella poi della solidità economica, abbiamo intrapreso un percorso che ci porterà a un break even. I risultati dell'esercizio del 2024 saranno migliorativi in ragione dei maggiori ricavi e anche della nostra capacità di aver contenuto la spirale inflazionistica sugli stipendi che è tipica del passaggio da Serie B a Serie A, ma gli effetti saranno svelati solo quando ci sarà una permanenza stabile in Serie A. Quando saremo a pieno regime in Serie A ci sarà un netto miglioramento”.

Infine, Casagrande ha sottolineato come l’obiettivo di quest’anno del Parma sia il mantenimento della categoria, anche per una questione puramente economica: “Speriamo nel mantenimento della categoria, che è fondamentale per i ricavi e perché in generale per disvelare il progetto e la costruzione che c'è stata fino ad ora, perché l'impatto immediato è sui ricavo da stadio, da diritti televisivi e sulla valorizzazione dei calciatori, uno dei nostri pilastri del modello di sviluppo. Il medesimo giocatore in una piattaforma di Serie A assume un valore maggiore allo stesso giocatore in altra categoria e la correlazione tra la categoria e la sfera finanziaria è caratterizzante l'industry dello sport in Europa e si differenzia dal mondo americano dove c'è un elemento di entertainment e dove la correlazione tra la performance sportiva e il risultato economico è meno pronunciata”.

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