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Paletta: “Parma città spettacolare. Crespo mi ha dato una grossa mano”
ieri alle 21:57Ultim'ora
di Edoardo Mammoli
per Parmalive.com

Paletta: “Parma città spettacolare. Crespo mi ha dato una grossa mano”

Nell’ultimo episodio di Unlocker Room - The Rossoneri Podcast, format curato e prodotto da Milan TV con ospiti diversi protagonisti del mondo rossonero, presente e passato, l’ospite d’onore è stato l’ex difensore Gabriel Paletta, che, tra le tante, ha militato anche tra le fila del Parma: infatti il difensore argentino ha trascorso ben 5 stagioni con la maglia crociata, collezionando 123 presenze e 5 gol, prima di trasferirsi al club rossonero. Nel corso dell’intervista, Paletta ha parlato di tutta la sua carriera, soffermandosi anche sul suo periodo parmigiano, per il quale ha riservato bellissime parole sia sulla città sia sul club ducale. Di seguito le sue parole:

Arrivi in Italia, dovevi andare al Palermo ma invece vai al Parma. “Dovevo andare al Palermo, sono arrivato qui per fare le visite mediche. Mi hanno fatto tutti i test, gli ho detto che nel 2008 mi ero fatto male al ginocchio in Argentina e mi ero operato con un dottore molto bravo, che di solito opera tutti i giocatori che si fanno male al ginocchio, si chiama Batista. Quando arrivo qua mi dicono che ero stato operato male e che dovevo fare un altro intervento. Mi sembrava strano, io stavo giocando normalmente. Non so quindi se c’è stato un problema tra il club e qualche procuratore e sono tornato al Boca”.

Che ricordi hai di Parma? “Molto bella, città da 10, gente spettacolare e compagni pure. Ho avuto la fortuna di avere in rosa Crespo, mi ha dato una grossa mano perché non parlavo italiano. La prima cosa che ha fatto in ritiro è stata dire al team manager di non metterci insieme in camera perché dovevo imparare l’italiano. Sono stato quindi con un ragazzo portoghese, anche lui appena arrivato. Crespo mi diceva che la sua camera era sempre aperta e potevo andare quando volevo, dovevo portarmi un foglio e una penna così iniziavo ad imparare la lingua. Però non devi chiedere a me, devi chiedere ai ragazzi italiani. Mi ha dato una grossa mano. Quel ritiro lì me lo ricordo perché lui è stato molto gentile con me”.

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