Torino, Vanoli: "Se arrivano giocatori che già conosco tanto meglio, ma non impongo nomi"
Dal ritiro del Torino, l'ex crociato Paolo Vanoli, nuovo tecnico dei granata, ha parlato della scelta di sposare il progetto Torino: "In Italia non esiste club con una storia paragonabile a quella granata, e qui posso salire di livello nello sviluppare il mio credo calcistico. Mi sento vicino ai valori granata, e voglio in ogni modo che i miei giocatori li rappresentino. Questo vuol dire costruire una mentalità: è facile dire che vogliamo vincere, ma il punto è come ci possiamo arrivare".
LEGGI ANCHE - Sky - Sondaggio per Zito Luvumbo: piace l'angolano del Cagliari
Lei è al debutto in Serie A: la preoccupa il fatto che le pressioni cresceranno?
"Io la pressione la cerco. Dobbiamo riceverla e viverla, se vogliamo migliorare. Da un punto di vista personale, se voglio alzare l’asticella, e io sono qui per questo, me la devo andare a cercare con fame perché è necessaria per creare una mentalità vincente. Grazie alla lunga gavetta che mi ha permesso di arrivare al Torino, penso di essere in grado di gestirla. Voglio ricercare la perfezione, il dettaglio, qualche cosa in più che ti porta ad arrivare a un obiettivo forte. All’estero ho capito che cosa sia un manager: io sono anche questo perché devo far crescere l’azienda del presidente".
A Vagnati chiede nomi precisi o indica in linea generale ciò le serve?
"Non ho la presunzione di imporre nomi, con Vagnati parlo di caratteristiche e lui ha una sua lista. Se poi arrivano calciatori che già conosco, e che possono favorire il percorso di crescita, tanto meglio". Il riferimento diretto va a Tanner Tessmann, obiettivo di mercato del Parma che Vanoli avrebbe chiesto alla dirigenza del Torino, avendolo già allenato a Venezia nella passata stagione.