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Napoli, Conte: "So per certo che abbiamo bisogno di altri step, di tempo e pazienza"
Cosa manca a questo Napoli per dare qualcosa in più del "fastidio" alle altre? in conferenza stampa a due giorni dalla sfida del Maradona tra le due squadre (fischio d'inizio sabato alle 18, ndr), il tecnico dei partenopei Antonio Conte risponde anche a questa domanda: "Serve continuare a fare il nostro percorso, non possiamo pensare di essere già alla fine, significherebbe non dare valore al nostro lavoro. Aspettiamo e continuiamo, e ci auguriamo che il percorso sia il più lungo possibile. Cosa manca? Delle cose, ma non voglio entrare nei dettagli; non possiamo svegliarci e dire di colpo 'oggi siamo pronti a vincere'. Detto ciò, continuiamo a lavorare cercando di tirare fuori il meglio da noi stessi. So per certo che abbiamo bisogno di altri step, di tempo e pazienza".
Cosa c'è nella sua esultanza al ritorno da Bergamo?
"Mettiamo i puntini sulle i, io non ho preso il megafono… Io ero dentro il pullman e megafono mi è stato passato, chiedendomi di dire due parole. Ho pensato che, al giorno d'oggi, dire un grazie sia difficile, e io non potevo non ringraziare i nostri tifosi. Se non avessi detto qualcosa al megafono forse saremmo ancora lì… (ride, ndr). Sono sicuramente emozioni che resteranno per sempre, e mi sono sentito in dovere di dirlo".
Parlava di step e pazienza, quanto questo mercato di gennaio può accelerare il processo?
"Ogni finestra di mercato ti può migliorare e, se non sarà adesso, sarà a giugno. Vogliamo tornare in Europa. Le finestre di mercato non sono solo per il presente, ma anche per il futuro, significa mettere delle basi. Basta pensare il mercato di due anni fa, dove sono stati spesi cento milioni e, alla fine, tutti sono andati via in prestito: è importante spendere soldi e, ancor di più, spenderli bene".
Cosa c'è nella sua esultanza al ritorno da Bergamo?
"Mettiamo i puntini sulle i, io non ho preso il megafono… Io ero dentro il pullman e megafono mi è stato passato, chiedendomi di dire due parole. Ho pensato che, al giorno d'oggi, dire un grazie sia difficile, e io non potevo non ringraziare i nostri tifosi. Se non avessi detto qualcosa al megafono forse saremmo ancora lì… (ride, ndr). Sono sicuramente emozioni che resteranno per sempre, e mi sono sentito in dovere di dirlo".
Parlava di step e pazienza, quanto questo mercato di gennaio può accelerare il processo?
"Ogni finestra di mercato ti può migliorare e, se non sarà adesso, sarà a giugno. Vogliamo tornare in Europa. Le finestre di mercato non sono solo per il presente, ma anche per il futuro, significa mettere delle basi. Basta pensare il mercato di due anni fa, dove sono stati spesi cento milioni e, alla fine, tutti sono andati via in prestito: è importante spendere soldi e, ancor di più, spenderli bene".
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