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Napoli-Inter è testa a testa. Motta da salvare. Lazio in frenata. Roma, il derby non basta
Due di Cuori
Il cuore, in questa giornata, lo conquista subito l'Inter. Contro il Venezia i nerazzurri archiviano la sconfitta in Supercoppa avvenuta contro il Milan e lanciano un segnale chiaro al campionato. I campioni d’Italia ci sono e dimostrano carattere, non lasciandosi condizionare dalla delusione recente riprendono immediatamente la marcia. Neanche l’assenza di Calhanoglu ha frenato la corazzata di Inzaghi: Asllani, spesso non considerato, confeziona un passaggio decisivo a Lautaro nell’azione che porta al gol di Darmian. Tutto sotto controllo, nonostante il palo colpito dal Venezia, perché qualcosa, in fondo, bisogna anche concedere agli avversari.
La vittoria è fondamentale per allontanare le critiche e ribadire la solidità della squadra. I numeri parlano chiaro: sesta vittoria consecutiva, la quinta senza subire gol. Fuori casa, arriva il sesto successo di fila con la porta inviolata. Un’Inter a forza sei, che viaggia spedita verso l’obiettivo.
L’altro cuore lo merita il Napoli. Gli azzurri battono il Verona con una prestazione solida e consapevole, proprio come quella della settimana scorsa contro la Fiorentina. È la quinta vittoria consecutiva per la squadra di Conte, con 11 gol realizzati e appena due subiti. Il Napoli gioca un calcio sciolto, aggressivo e intenso. La questione Kvaratskhelia non ha scalfito la serenità del gruppo e Neres sembra aver dato nuova linfa. Il brasiliano si è dimostrato vivace, tecnico e totalmente al servizio della squadra. Tra passaggi chiave, accelerazioni improvvise e giocate imprevedibili, ha già conquistato il popolo azzurro. Mi sbilancio: Neres è meglio di Kvara.
Questo campionato comincia a delinearsi come uno scontro totale tra Inzaghi e Conte: un "testa a testa" tutto da vivere.
Due di Picche
I dodici pareggi in campionato – l’ultimo nel derby contro il Torino – mettono Thiago Motta e la Juventus tra gli aspetti negativi di questa giornata. Ancora una partita non gestita fino alla fine, ancora una rimonta subìta, ancora punti lasciati per strada. Le critiche sono giuste: dopo cinque mesi, la squadra non ha ancora un’identità chiara. Questo continuo cambiare rallenta la crescita e rischia di compromettere la corsa alla zona Champions.
Contro il Torino, si è visto qualcosa di positivo con Douglas Luiz, che ha mostrato presenza e personalità in mezzo al campo. Ma non basta. Motta deve trovare una squadra stabile e smettere di cercare colpi da fenomeno (vedi fascia da capitano). Allo stesso tempo, però, la società deve sostenerlo fino alla fine della stagione e concedergli almeno un altro anno. È necessario intraprendere questa strada con convinzione: l’allenatore è giovane, così come la squadra, e il direttore sportivo è alla prima esperienza ad altissimo livello. Ci vuole calma e lavoro.
Basta anche con i richiami ad Allegri. Gli ultimi tre anni del tecnico sono stati fallimentari, e i primi non fanno testo: c'erano altri giocatori e un’altra società. Servirebbe un po’ di onestà intellettuale da parte di tutti.
Non convince nemmeno il Milan, che dopo la vittoria in Supercoppa pareggia in casa contro il Cagliari. Troppi errori in attacco e, come se non bastasse, una clamorosa "papera" di Maignan dopo una parata spettacolare. I numeri della partita non sono stati negativi, ma serviva maggiore incisività: un vecchio problema che Conceição dovrà risolvere. Missione non semplice.
Chiudo con le romane. La Lazio, contro il Como, si prende un pareggio sofferto. Le assenze, la voglia di dimenticare il derby e l’espulsione hanno tolto lucidità, portando tanta frenesia. Nonostante tutto, la reazione c’è stata, ma il momento di difficoltà deve essere gestito meglio, anche con l’aiuto del mercato.
La Roma, invece, acciuffa un pareggio all’ultimo minuto contro il Bologna su rigore. I giallorossi, però, continuano a convincere solo a tratti, mostrando ancora troppi cali di concentrazione. Fuori casa, questa fragilità si vede con maggiore evidenza. Il derby vinto non sembra aver curato i problemi di una stagione finora deludente.
Jolly
Il derby di Torino regala due jolly: Yildiz e Vlasic che firmano due gol di alto livello. Il turco fa sparire e riapparire il pallone. Una magia! Il giocatore granata esibisce qualità e potenza. Da manuale!
Il cuore, in questa giornata, lo conquista subito l'Inter. Contro il Venezia i nerazzurri archiviano la sconfitta in Supercoppa avvenuta contro il Milan e lanciano un segnale chiaro al campionato. I campioni d’Italia ci sono e dimostrano carattere, non lasciandosi condizionare dalla delusione recente riprendono immediatamente la marcia. Neanche l’assenza di Calhanoglu ha frenato la corazzata di Inzaghi: Asllani, spesso non considerato, confeziona un passaggio decisivo a Lautaro nell’azione che porta al gol di Darmian. Tutto sotto controllo, nonostante il palo colpito dal Venezia, perché qualcosa, in fondo, bisogna anche concedere agli avversari.
La vittoria è fondamentale per allontanare le critiche e ribadire la solidità della squadra. I numeri parlano chiaro: sesta vittoria consecutiva, la quinta senza subire gol. Fuori casa, arriva il sesto successo di fila con la porta inviolata. Un’Inter a forza sei, che viaggia spedita verso l’obiettivo.
L’altro cuore lo merita il Napoli. Gli azzurri battono il Verona con una prestazione solida e consapevole, proprio come quella della settimana scorsa contro la Fiorentina. È la quinta vittoria consecutiva per la squadra di Conte, con 11 gol realizzati e appena due subiti. Il Napoli gioca un calcio sciolto, aggressivo e intenso. La questione Kvaratskhelia non ha scalfito la serenità del gruppo e Neres sembra aver dato nuova linfa. Il brasiliano si è dimostrato vivace, tecnico e totalmente al servizio della squadra. Tra passaggi chiave, accelerazioni improvvise e giocate imprevedibili, ha già conquistato il popolo azzurro. Mi sbilancio: Neres è meglio di Kvara.
Questo campionato comincia a delinearsi come uno scontro totale tra Inzaghi e Conte: un "testa a testa" tutto da vivere.
Due di Picche
I dodici pareggi in campionato – l’ultimo nel derby contro il Torino – mettono Thiago Motta e la Juventus tra gli aspetti negativi di questa giornata. Ancora una partita non gestita fino alla fine, ancora una rimonta subìta, ancora punti lasciati per strada. Le critiche sono giuste: dopo cinque mesi, la squadra non ha ancora un’identità chiara. Questo continuo cambiare rallenta la crescita e rischia di compromettere la corsa alla zona Champions.
Contro il Torino, si è visto qualcosa di positivo con Douglas Luiz, che ha mostrato presenza e personalità in mezzo al campo. Ma non basta. Motta deve trovare una squadra stabile e smettere di cercare colpi da fenomeno (vedi fascia da capitano). Allo stesso tempo, però, la società deve sostenerlo fino alla fine della stagione e concedergli almeno un altro anno. È necessario intraprendere questa strada con convinzione: l’allenatore è giovane, così come la squadra, e il direttore sportivo è alla prima esperienza ad altissimo livello. Ci vuole calma e lavoro.
Basta anche con i richiami ad Allegri. Gli ultimi tre anni del tecnico sono stati fallimentari, e i primi non fanno testo: c'erano altri giocatori e un’altra società. Servirebbe un po’ di onestà intellettuale da parte di tutti.
Non convince nemmeno il Milan, che dopo la vittoria in Supercoppa pareggia in casa contro il Cagliari. Troppi errori in attacco e, come se non bastasse, una clamorosa "papera" di Maignan dopo una parata spettacolare. I numeri della partita non sono stati negativi, ma serviva maggiore incisività: un vecchio problema che Conceição dovrà risolvere. Missione non semplice.
Chiudo con le romane. La Lazio, contro il Como, si prende un pareggio sofferto. Le assenze, la voglia di dimenticare il derby e l’espulsione hanno tolto lucidità, portando tanta frenesia. Nonostante tutto, la reazione c’è stata, ma il momento di difficoltà deve essere gestito meglio, anche con l’aiuto del mercato.
La Roma, invece, acciuffa un pareggio all’ultimo minuto contro il Bologna su rigore. I giallorossi, però, continuano a convincere solo a tratti, mostrando ancora troppi cali di concentrazione. Fuori casa, questa fragilità si vede con maggiore evidenza. Il derby vinto non sembra aver curato i problemi di una stagione finora deludente.
Jolly
Il derby di Torino regala due jolly: Yildiz e Vlasic che firmano due gol di alto livello. Il turco fa sparire e riapparire il pallone. Una magia! Il giocatore granata esibisce qualità e potenza. Da manuale!
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