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Napoli, Cannavaro 'difende' Conte: "Lamentele? Ha fatto bene, lui non si nasconde"
In un'intervista a Il Mattino, l'ex difensore - tra le altre - del Napoli Fabio Cannavaro ha parlato degli azzurri e in particolare del tecnico Antonio Conte.
Mancano pochi giorni all’esordio con il Verona.
"Vero, la squadra è incompleta e penso che sia ancora lontana da quello di cui ha bisogno Conte. Ma sapeva bene quello che trovava, mica è uno sprovveduto. Ma ha fatto bene a venire, come si faceva a dire di no al Napoli? Poi, vero che non fa le coppe, ma a lui piace anche la gestione delle squadre che non giocano in Europa, anche perché sa bene che è un vantaggio scendere in campo una sola volta alla settimana".
Antonio compagno di Nazionale che tipo era?
"Alla Juventus ci siamo sfiorati, poi ci siamo trovati insieme con l’Italia di Dino Zoff, fino all’Europeo del 2000. Lui sapeva di non essere un fenomeno e ha sempre capito che con la forza, il lavoro e la determinazione puoi arrivare ai livelli di chi ha più talento. Come ha fatto lui. Ecco, anche come allenatore mi pare
che sia rimasto quello: la serietà e l’applicazione negli allenamenti aiutano a migliorare te stesso e tutta la squadra".
Però, ha avuto già da lamentarsi per i ritardi sul mercato.
"E ha fatto bene. Lui non mette le mani avanti, lui lo fa perché ha fretta di cancellare certi errori che il Napoli si sta tirando indietro da troppo tempo con
acquisti non da Napoli... Antonio è uno fatto così: le cose non le manda a dire, le dice in faccia. Ma chi lo prende, sa bene chi si porta a casa".
Mancano pochi giorni all’esordio con il Verona.
"Vero, la squadra è incompleta e penso che sia ancora lontana da quello di cui ha bisogno Conte. Ma sapeva bene quello che trovava, mica è uno sprovveduto. Ma ha fatto bene a venire, come si faceva a dire di no al Napoli? Poi, vero che non fa le coppe, ma a lui piace anche la gestione delle squadre che non giocano in Europa, anche perché sa bene che è un vantaggio scendere in campo una sola volta alla settimana".
Antonio compagno di Nazionale che tipo era?
"Alla Juventus ci siamo sfiorati, poi ci siamo trovati insieme con l’Italia di Dino Zoff, fino all’Europeo del 2000. Lui sapeva di non essere un fenomeno e ha sempre capito che con la forza, il lavoro e la determinazione puoi arrivare ai livelli di chi ha più talento. Come ha fatto lui. Ecco, anche come allenatore mi pare
che sia rimasto quello: la serietà e l’applicazione negli allenamenti aiutano a migliorare te stesso e tutta la squadra".
Però, ha avuto già da lamentarsi per i ritardi sul mercato.
"E ha fatto bene. Lui non mette le mani avanti, lui lo fa perché ha fretta di cancellare certi errori che il Napoli si sta tirando indietro da troppo tempo con
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