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Venezia, un punto agrodolce. La reazione c'è stata, ma si è spenta troppo prestoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 08:45Serie A
di Daniele Najjar

Venezia, un punto agrodolce. La reazione c'è stata, ma si è spenta troppo presto

La classifica del Venezia si muove: il 2 a 2 di Monza porta un punto in Laguna e può essere accolto con un certo ottimismo da parte dei veneti, a voler guardare il bicchiere mezzo pieno. Serve sforzarsi però dato che, per come si era messo il match, alla fine sembrano più due punti persi e questo è indice anche dei meriti avuti nel far sembrare di potersi imporre su un Monza apparso inferiore, seppur in casa propria.

La reazione c'è stata, ma quanto dura?
Dopo tre sconfitte di fila, dal Venezia non ci si attendeva solo una buona prestazione, ma anche una reazione emotiva, dato che i tifosi locali hanno rimproverato soprattutto questo a Pohjanpalo e compagni nelle recenti uscite, ovvero la mancanza della grinta necessaria per opporsi alle avversità. Da questo punto di vista l'atteggiamento è stato esemplare soprattutto nel corso dei primi 45 minuti di gioco, dove gli arancioneroverdi sono stati superiori per gioco e occasioni da rete prodotte. Il problema è che al Monza è bastato affondare un paio di volte per realizzare due gol, nati non di certo da grandi manovre offensive. E come spesso accaduto in questo inizio, la sensazione è che i buoni propositi si siano infranti di fronte agli ennesimi errori difensivi. Sì perché il tempo di riportarsi in vantaggio c'era tutto, ma i veneti sono andati via via spegnendosi in termini di convinzione, provandoci soprattutto nei primi minuti del secondo tempo - Busio vicinissimo al guizzo, ma Turati dice no - per poi tirare i remi in barca.


I meriti e i demeriti di una squadra ancora fragile
Insomma, il merito principale del Venezia è quello di credere nelle proprie idee ed in quelle del proprio allenatore: sembra un gruppo che viaggia tutto dalla stessa parte in questo senso. Al contempo, basta poco per far emergere le fragilità e le insicurezze. Senza parlare ancora degli errori difensivi (e della sofferenza sui palloni alti) a colpire è stato il fatto che dopo tanti meriti accumulati in 45 minuti, di fronte alle avversità non ci sia stata altrettanta convinzione nel continuare sulla buona onda della prima frazione di gioco. Fa bene Di Francesco ad arrabbiarsi dopo il rosso a Bondo, di fronte alle tante sbavature tecniche e soprattutto di scelta da parte dei suoi uomini, incapaci di costruire qualcosa di vagamente pericoloso contro un avversario ormai tramortito. Si noti che si sta parlando poco di tattica e gioco e più di intenzioni e carattere. Questo è voluto e non perché non ci fossero gli spunti per farlo, anzi: Di Francesco sta provando a cambiare qualcosa, ieri per esempio si è vista per la prima volta una difesa che partiva con 4 uomini in linea, pur se molto fluida e con Haps pronto ad abbassarsi. Il fatto è che raramente è mancata la prestazione da parte del Venezia in questo avvio, ma come sottolineato spesso dal tecnico stesso, questo gruppo sembra non aver ancora pienamente fatto il cambio di mentalità necessario per restare in massima Serie.