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Morata: "Amo la nazionale, vorrei giocarci per tutta la vita. Mondiale? Mi piacerebbe"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 12:26Calcio estero
di Michele Pavese

Morata: "Amo la nazionale, vorrei giocarci per tutta la vita. Mondiale? Mi piacerebbe"

Alvaro Morata ha concesso una lunga intervista a Marca, tra passato, presente e futuro.

Cosa ha significato Simeone per Morata?
"Simeone, anche se in pochi lo sanno, mi ha aiutato tanto, tantissimo. Non solo per quanto riguarda l'aspetto calcistico; quando non stavo bene, quando ho attraversato una fase molto, molto, molto difficile per diverse ragioni legate al calcio e ho toccato il fondo dopo la partita di Champions League contro il Borussia Dortmund, mi è stato di grande aiuto. Lo conosciamo tutti come allenatore, ma l'anno scorso ho scoperto una persona fantastica che mi ha aiutato molto, sinceramente".

Quali ricordi conservi di ciò che hai vissuto all'Europeo?
"Tutto è stato meraviglioso, tutto è stato fantastico, un gruppo incredibile, con uno staff e una delegazione incredibili. Tutte le persone presenti, indipendentemente dal loro ruolo, erano pienamente impegnate in una missione e in un obiettivo che diventavano realtà giorno dopo giorno. Alcuni di noi hanno dovuto accettare un altro ruolo, meno appariscente. Io dovevo correre più veloce di chiunque altro e ho dovuto accettarlo, perché dovevo lavorare per la squadra. Volevamo riscattare il precedente Europeo (sconfitta in semifinale contro l'Italia, ndr) e vincerlo. Mi ha cambiato la vita: ogni volta che sono triste guardo le foto e i video della vittoria".


Cosa ha significato per te vincere il campionato europeo?
"Per me e per quelli della mia generazione (Carvajal, Nacho, Joselu...) ha significato molto. Consideravamo tutto complicato a causa di quello che aveva ottenuto la generazione precedente alla nostra".

Durante gli Europei hai detto che avresti lasciato la nazionale.
"Ero convinto che sarebbe stato il mio ultimo torneo con la nazionale. Se le cose fossero andate bene, avremmo chiuso un ciclo meraviglioso; se invece fossero andate male, era ancora più importante chiudere perché devi capire quando è il momento giusto. I miei colleghi mi hanno fatto sentire importante, così come tutto lo staff. Son stato uno scudo per i miei compagni: più si parlava di me, più alleggerivo il peso per gli altri. Vorrei stare in nazionale per tutta la vita, mi piace molto e vorrei esserci al Mondiale. Dove possiamo arrivare? Non abbiamo limiti".