Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / La Giovane Italia
Milan Futuro: la cronaca di un progetto dal presente più che fallimentareTUTTO mercato WEB
venerdì 7 marzo 2025, 09:30La Giovane Italia
di La Giovane Italia

Milan Futuro: la cronaca di un progetto dal presente più che fallimentare

Strategie stravolte, scelte (molto) discutibili e una confusione a livello societario fin troppo evidente. Il nostro editoriale sulla “terrificante” situazione in casa Milan.
Un Milan che non vince da febbraio, perde partite in maniera ingenua ed è ben lontano dagli obiettivi prefissati a inizio stagione. Nulla di nuovo, se non fosse che (almeno in questo caso) il riferimento non è alla squadra di Conceição. Il Milan Futuro ha rimediato la quarta sconfitta consecutiva in campionato, la quindicesima in 29 partite disputate, e considerato il ko nello scontro diretto col Legnago ora si ritrova in penultima posizione. Dietro alla squadra di Oddo (arrivato da pochi giorni sulla panchina rossonera) soltanto il Sestri Levante, a -2. I rossoneri non rischiano "semplicemente" di dover affrontare i playout, ma addirittura di retrocedere in Serie D (regola introdotta da quest'anno), decretando inevitabilmente il fallimento della propria seconda squadra. Anche se, a livello di progettualità, la dirigenza sembra aver già combinato l'ennesimo disastro della stagione.

Ritorniamo indietro di qualche mese, precisamente alla scorsa estate. Il club ufficializza la nascita di "Milan Futuro", diventando così la terza società di Serie A dopo Juve e Atalanta impegnata anche nel campionato di Serie C. Ibrahimovic decide (a sorpresa) di non affidare la panchina ad Abate, che aveva seguito quel gruppo (molto simile a quello che avrebbe poi militato in C) portandolo in ben due occasioni alla Final Four di Youth League, ma di dare questo incarico a Bonera, che prima di questa stagione non aveva mai allenato.

Ma l'ex difensore di Milan e Parma non è l'unico con poca esperienza attorno al progetto Milan Futuro. Già perchè lo stesso Ibra (anche lui al primo anno nel ruolo di Senior Advisor) ha voluto fortemente una figura come Kirovski, ex dirigente dei Los Angeles Galaxy, per costruire tale squadra. Indiscutibile il lavoro compiuto negli USA, dov'è stato l'autore dell’introduzione (nel 2014) della seconda squadra del club, gli LA Galaxy II. Ma è inevitabile sottolineare come, la visione del calcio in America, sia completamente differente da quella del nostro Paese. Ancora di più in un contesto come la Serie C, dove serve una meticolosa preparazione e conoscenza del territorio nazionale per raggiungere gli obiettivi prefissati.

L'inizio, in realtà, era stato dei più promettenti: i successi contro Lecco (appena retrocessa dalla B) e Novara avevano dato un'iniezione di fiducia notevole, oltre a portare subito serenità in un nuovo ambiente. Poi però, i primi risultati negativi, come le 3 sconfitte rimediate in 5 giornate o la prima vittoria ottenuta soltanto a fine settembre. Fino ad arrivare ai tempi recenti con la penultima posizione in classifica, l'esonero di Bonera e l'arrivo immediato di Oddo. Ma ancora prima di queste decisioni, alquanto drastiche, qualcosa di altrettanto grave era già accaduto nelle settimane precedenti: l'aver "sconfessato" le proprie scelte.

L'obiettivo di tutte le seconde squadre è il medesimo: preparare i giovani al calcio professionistico. Attenzione alle parole utilizzate: preparare I GIOVANI. Lo vogliamo sottolineare, perchè nell'ultima formazione schierata col Legnago c'è effettivamente qualche incoerenza. In occasione dell'ultima sessione invernale di mercato, la società ha deciso di investire non sui nomi più interessanti in prospettiva, bensì su gente con grande esperienza: Camporese ('92), Branca ('92) e Magrassi ('93). Tutti e tre i neo acquisti sono scesi in campo proprio nella scorsa trasferta, alzando notevolmente l'età media dei titolari in campo: precisamente 24 anni. Sapete qual era la media alla prima giornata contro l'Entella? 19.2.

Un cambio drastico, soprattutto considerando le finalità con cui era nato questo progetto. Come voler ammettere: "Sì, abbiamo commesso degli errori evidenti e dobbiamo rimediare al più presto". Un po' come quanto accaduto, con le dovute proporzioni, alla Prima Squadra. L'allenatore scelto a inizio stagione, arrivato tra mille dubbi e perplessità ma difeso a "spada tratta" dalla società, è stato esonerato; l'attaccante di riferimento per sostituire Giroud è stato ceduto al Galatasaray. Senza dimenticare i casi di Emerson Royal e Pavlovic, anche loro vicini al trasferimento dopo soltanto pochi mesi dal loro arrivo in Italia.


Questa sensazione di caos e disorganizzazione la si può percepire anche, in relazione, a come vengono gestite le proprie risorse. Partiamo innanzitutto dal "rapporto" tra Milan e Milan Futuro. C'è una risposta, su tutte, che ha colpito maggiormente nelle ultime dichiarazioni di Bonera: "Abbiamo saputo soltanto ieri, dopo la partita della Prima Squadra, che Camarda e Bartesaghi sarebbero stati con noi oggi (il riferimento è alla gara contro il Pescara, ndr). Avevamo preparato la partita con altri interpreti, mi spiace per i ragazzi che non sono partiti dall'inizio. La cosa più complicata è la gestione del gruppo e creare uno spirito di squadra: non è semplice".

Ritorniamo alla frase di qualche paragrafo fa: l'obiettivo di tutte le seconde squadre è il medesimo, preparare i giovani al calcio professionistico. Così è stato, ad esempio, per Jimenez, diventato un elemento comunque importante sia con Fonseca che con l'arrivo di Conceição. Ma la sensazione (sempre più percettibile) è che altri ragazzi - citiamo Bartesaghi e Zeroli, prima di passare al Monza - venissero "sballottati" tra Milan Futuro e Prima Squadra senza una reale necessità. Lo evidenziano i pochissimi minuti collezionati (da entrambi) nella massima categoria: Bartesaghi è sceso in campo soltanto in due occasioni, Zeroli addirittura una. Il discorso di Bonera sulla gestione del gruppo e lo spirito di squadra calza dunque a pennello: non sarebbe stato utile, per la squadra e la loro crescita, rimanere col Milan Futuro nella quasi totalità delle occasioni?

Continuiamo segnalandovi un altro caso molto particolare: quello di Mattia Liberali. Noi de La Giovane Italia conosciamo (molto bene) questo profilo ormai da tantissimi anni, avendovi raccontato di lui fin dalle prime partite con la maglia rossonera. Citiamo i traguardi più recenti, come l'Europeo Under 17 vinto da protagonista con la Nazionale di Favo così come la "nomination" del The Guardian tra i migliori 60 giocatori (a livello internazionale) nati nel 2007. Per coloro che non fossero stati, invece, a conoscenza di questi risultati, il nome di Mattia Liberali aveva comunque attirato l'attenzione del pubblico durante la scorsa estate, in merito alle prime uscite del Milan di Fonseca: tra i migliori in campo contro il Manchester City, decisivo con l'assist a Chukwueze nella vittoria sul Real Madrid. Sprazzi di talento vero, che convinsero il tecnico portoghese non solo ad aggregarlo in Prima Squadra, ma a concedergli addirittura l'esordio nella gara casalinga contro il Genoa. Anche in quell'occasione, Liberali stupì per doti tecniche, personalità e qualità difficilmente rintracciabili nei classe '07 (almeno se non ti chiami Yamal...).

Ma com'è proseguita la stagione del fantasista rossonero dopo l'esordio a San Siro? La risposta è tutt'altro che scontata: Liberali è stato inspiegabilmente "retrocesso" in Primavera. Nessuna chiamata in Prima Squadra, comunque legittimo vista l'età, ma soprattutto soltanto una presenza col Milan Futuro: stranissimo. Tendiamo a escludere la scelta per provvedimento disciplinare. Il riferimento è all'espulsione diretta (causa fallo di reazione) rimediata nella gara con la Roma Primavera a inizio dicembre. Se fosse stata quella la motivazione, per una pura questione di etica, la società non lo avrebbe premiato con il debutto in Prima Squadra. Difficoltà col calcio dei grandi? Comprensibile, Liberali non ha ancora compiuto 18 anni e presenta evidenti margini di miglioramento, soprattutto a livello fisico. Ma il suo percorso di crescita passa anche da questo. Nel contesto Primavera, ha già dato prova di saper fare la differenza. Perchè "limitarlo" in un altro campionato giovanile?

Tante domande, poche risposte. Per un progetto che sembra già fallito dopo nemmeno un anno dalla sua nascita.