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Bartesaghi espulso in Milan-Lecce, la versione dell'AIA: "Era più giusta l'ammonizione"
Venerdì sera, nel finale della partita inaugurale del 6° turno di Serie A tra Milan e Lecce, il difensore rossonero Davide Bartesaghi, da poco subentrato, è stato punito con un cartellino rosso diretto per quello che Zufferli ha giudicato come un grave fallo di gioco.
La dinamica, con il difensore che è entrato in modo irruento ma che ha anche colpito in modo netto il pallone, anticipando l’avversario prima di prenderlo sul piede, ha diviso un po’ le opinioni: per qualcuno è stato giusto il cartellino rosso, per altri Zufferli doveva estrarre il giallo.
Ad Open VAR, in onda su DAZN, la versione dell’AIA sull’episodio con la spiegazione di Antonio D’Amato, nuovo responsabile del Settore Tecnico Arbitrale: “In questo caso abbiamo due chiavi di lettura. Una è dell’assistente, è lui che dice “fallo e giallo”, e quella dell’arbitro, che vede dall’altro lato, e va direttamente col rosso. Perché vede velocità, una gamba ben distesa e un piede a martello che va a colpire. Questo tipo di intervento, nonostante sembri che possa configurare i criteri del grave fallo di gioco, ha due esimenti che dobbiamo discriminare per derubricarlo a intervento meramente imprudente. Bartesaghi gioca il pallone prima di arrivare sull’avversario. L’impatto avviene con un punto di contatto piuttosto basso, altro elemento che va preso in considerazione. Per cui riteniamo che il provvedimento disciplinare più appropriato in questo caso era l'ammonizione”.
La dinamica, con il difensore che è entrato in modo irruento ma che ha anche colpito in modo netto il pallone, anticipando l’avversario prima di prenderlo sul piede, ha diviso un po’ le opinioni: per qualcuno è stato giusto il cartellino rosso, per altri Zufferli doveva estrarre il giallo.
Ad Open VAR, in onda su DAZN, la versione dell’AIA sull’episodio con la spiegazione di Antonio D’Amato, nuovo responsabile del Settore Tecnico Arbitrale: “In questo caso abbiamo due chiavi di lettura. Una è dell’assistente, è lui che dice “fallo e giallo”, e quella dell’arbitro, che vede dall’altro lato, e va direttamente col rosso. Perché vede velocità, una gamba ben distesa e un piede a martello che va a colpire. Questo tipo di intervento, nonostante sembri che possa configurare i criteri del grave fallo di gioco, ha due esimenti che dobbiamo discriminare per derubricarlo a intervento meramente imprudente. Bartesaghi gioca il pallone prima di arrivare sull’avversario. L’impatto avviene con un punto di contatto piuttosto basso, altro elemento che va preso in considerazione. Per cui riteniamo che il provvedimento disciplinare più appropriato in questo caso era l'ammonizione”.
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