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tmw / milan / Gli ex
Amelia sul Milan Futuro: "Il cambio in panchina ha portato grandi frutti"TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco Inzitari/I love Giana
Oggi alle 16:30Gli ex
di Enrico Ferrazzi
per Milannews.it

Amelia sul Milan Futuro: "Il cambio in panchina ha portato grandi frutti"

tmwradio
A TUTTA C con Claudia Marrone. Ospite: Marco Amelia
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Nel corso della mattinata odierna di TMW Radio, all'interno della trasmissione A Tutta C, è intervenuto anche Marco Amelia, che ha parlato a 360° del mondo di terza serie, partendo però proprio dalle difficoltà logistiche che si sono presente con il rinvio delle manifestazioni sportive previste a Pasquetta a seguito della morte di Papa Francesco: "È molto complicata la riorganizzazione del tutto, soprattutto per le trasferte. Io ho un mio pensiero su quello che è successo in questi giorni, sarebbe stato molto più bello giocare, onorare il Papa con gli stadi pieni, con minuti di raccoglimento, con applausi, piuttosto che fermare tutto lo sport, che per altro per il Papa era vita. Poi, ho rispetto per chi prende decisioni, ma ho paura che chi prende decisioni tante volte non pensi alle conseguenze che poi sono, ai sacrifici che fanno i club, alle persone che lavorano per gli stessi e soprattutto al riorganizzare. La partita da rigiocare diventa ancora più complicata rispetto a quella annullata. L'abbiamo visto con la Fiorentina che è una squadra di Serie A quali sono state le difficoltà, figuriamoci per squadre di Serie C che hanno meno budget.. È vero che siamo di fronte a un evento mondiale, un evento storico, però, per quello che ho conosciuto il Santo Padre quando ho avuto la fortuna tramite la Federazione di incontrarlo, ho visto che era una persona che amava lo sport, che è stato sempre vicino allo sport, a chi fa sport e credo che l'avremmo dovuto onorare facendolo, lo sport, non fermando quello che poi è una parte vitale per la vita sociale di tutti noi. Rinviare tutto, per me, è stato un errore, ma ripeto è un mio pensiero. Oggi poi bisogna andare avanti, ma ci troviamo di fronte a delle complicazioni nette per quello che riguarda il dover recuperare le partite. In questo momento la Serie C deve riorganizzare tutto, i club sono in difficoltà, parliamo anche di chi deve andare in Sardegna come il Carpi: bisognava un attimino essere un po' più riflessivi perché è giusto così e perché ripeto per onorare il Papa sarebbe stato molto più bello giocare e farlo con i tifosi negli stadi".

Accennavamo al Carpi, ti tengo sul Girone B, che scenderà in campo questo pomeriggio. Che idea ti sei fatto di questo raggruppamento?
"Ci stiamo avvicinando ai verdetti, credo che, per come è andato il campionato, questo girone sia stato molto difficile, lì davanti abbiamo visto alternarsi di continuo squadre. Era partito molto bene il Pescara, poi è un po' crollato, la Torres è stata lì attaccata a tutti, la Ternana sembrava quella indirizzata a vincere il campionato, ma alla lunga è venuta a fuori l'Entella, con una continuità di risultati incredibili che le hanno permesso di vincere il campionato. Per i playoff c'è bagarre, e nella retrocessione abbiamo visto di tutto, perché comunque a oggi, tutte possono ancora mettersi in discussione e potersi salvare. È stato veramente molto impegnativo per tutti questo raggruppamento, a esempio anche il Milan Futuro sembrava quasi spacciato, ma è venuto fuori con tre risultati utili consecutivi ed è ancora lì a lottare".

Se il girone si fosse già chiuso, al momento un solo playout, proprio tra Milan Futuro e SPAL, due formazioni dalle quali ci si aspettava una stagione completamente diversa.
"Faccio una premesse, le formazioni Under-23 non sono qualcosa che mi stimola nel farle partecipare in questo modo ai campionati, e sono squadre che nella prima parte della stagione fanno sempre fatica perché l'impatto dei giovani sul campionato ha delle difficoltà reali. Alla lunga vengono fuori, forse il Milan è venuto fuori troppo tardi, mentre invece abbiamo visto la Juventus che ha faticato tantissimo nella prima parte di annata ed è poi invece rientrata pienamente. L'Atalanta ha una certezza, una disponibilità di giocatori ottima, e una grande identità di squadra con l'allenatore che rispecchia le idee dell'allenatore della prima squadra. A ogni modo il Milan sta cercando di venirne fuori, ha le qualità per poterlo fare, perché ci sono giovani bravi in rosa, perché sono stati scelti dei giocatori esperti per la categoria da avvicinare a questi ragazzi, e credo che anche il cambio in panchina con Oddo ha portato grandi frutti: Massimo è un ragazzo molto intelligente che conosce bene il calcio. La SPAL invece è una realtà che dispiace veder lì, sono molto vicino e legato a questo club e mi auguro che possa venire fuori".

Hai accennato prima al tecnico del Milan Futuro Massimo Oddo, un allenatore con il quale da calciatore hai condiviso la Coppa del Mondo. Cosa non sta funzionando ormai da anni nel mondo azzurro? Perché se ripensiamo a quell'Italia di Berlino 2006 e guardiamo poi quello che è stato negli ultimi anni, forse Euro 2020 è un episodio sporadico.
"Euro 2020 è un percorso fatto da Mancini che ha portato la nazionale a vincere l'Europeo, i giocatori di quella nazionale a confermarsi tra i migliori in Europa, che ha portato la nazionale di Mancini a fare 34 risultati utili consecutivi, e che però non ci ha portato al mondiale. Questo è stato un grande rammarico per come funziona il sistema di arrivare ai mondiali, perché noi ci siamo giocati con la Svizzera il Girone, e quello ci ha tagliato le gambe. Quello che non funziona in questo momento, a mio avviso, è l'arretratezza dal punto di vista dei settori giovanili. I nostri settori giovanili, rispetto ai settori giovanili esteri, sono ancora troppo indietro dal punto di vista della metodologia, delle strutture che mancano. Abbiamo poi sempre più giocatori che arrivano dall'estero piuttosto che ragazzi che salgono dai nostri settori giovanili e che vanno a rimpolpare quelle che sono le rose dei nostri migliori club, e anche questo sta pesando: la scelta del Ct diventa sempre più limitata e limitante, e alla lunga lo stiamo pagando. Io spero che si torni ad avere sempre più ragazzi pronti per poter fare il salto, perché poi se andiamo a notare e a vedere quello che fanno le nostre nazionali giovanili nei loro campionati europei, piuttosto che mondiali, comunque nelle prime quattro arrivano sempre. E questo significa che noi giocatori bravi che possono competere a pari età li abbiamo. Forse manca quel qualcosa che gli permette di fare il salto, che è quello che va dato nell'ultimo percorso, nell'ultimo step, quello tra l'Under-17 e l'Under-19, per poter poi essere pronti alle prime squadre".