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Ancelotti ricorda Istanbul: "Tra tutte le finali giocate, quella è la migliore"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com
lunedì 14 aprile 2025, 23:20News
di Francesco Finulli
per Milannews.it

Ancelotti ricorda Istanbul: "Tra tutte le finali giocate, quella è la migliore"

Carlo Ancelotti, ospite de LARMANDILLO di Armando Ceroni su RSI, ripercorre la sua carriera rossonera tra campo e panchina, ma non solo. Queste le sue dichiarazioni:

Sulla finale ai rigori contro la Juventus: “Nella finale del 2003 ho mandato al tiro tre difensori che erano Serginho, Kaladze e Nesta perché non trovavo altri. Vero anche che avevo tolto Pirlo e Rui Costa ma non è stato semplice trovare cinque tiratori. Cosa che ho trovato nel 2005 (contro il Liverpool a Istanbul, ndr), tutti bravi, solo che c’era Dudek che, con le regole di oggi, si sarebbero tirati di nuovo tutti i rigori”

Cosa è successo a Istanbul? “Ho fatto i complimenti ai giocatori per quello che avevano fatto, ribadisco il concetto che gli inglesi non mollano mai e che sarebbe stato importante fare bene l’inizio della seconda parte. Poi è successo quello che è successo. Noi il secondo tempo lo iniziamo bene, ha avuto una palla Shevchenko e si poteva andare 4-0: poi ci sono stati sei minuti di follia. Poi però abbiamo ricominciato e abbiamo fatto bene. Tra tutte le finali giocate dalle mie squadre, quella a livello tecnico è la finale migliore”

Sulla partita contro il Manchester, semifinale di andata persa nel 2007 in Champions: “Anche lì, il gol finale dello United cambia un po’ la preparazione psicologica del ritorno perché eravamo costretti a vincere e il Manchester era consapevole che aveva un piccolo vantaggio. Non ho preso la sconfitta come una cosa troppo negativa”

A Milanello si respira un clima particolare alla vigilia della Champions? “Credo che Milan e Real Madrid siano le società che hanno un occhio speciale alla Champions League perché tutti e due i club hanno costruito la loro storia su questa competizione. L’ambiente speciale che si respira in queste squadre per la Champions è diverso da altri contesti”