
Kalulu: "Se resto alla Juve? Cambia poco per me, fino a giugno sono pagato. Quindi direi che, se dovesse succedere qualcosa dopo, sarò felice”
A commentare il pareggio post Roma-Juventus, il difensore bianconero Pierre Kalulu.
Cosa è cambiato in questi 10 giorni?
“A livello di partita c’è un po’ di amarezza, ma è comunque un pareggio che ci permette di proseguire con fiducia nella nostra forza e nei nostri obiettivi. Abbiamo avuto tutta la settimana per lavorare bene, e questo ci ha aiutato moltissimo. Ci siamo concentrati sul possesso palla, sulla circolazione e su come interpretare la fase difensiva in modo aggressivo e nei duelli. Inoltre, abbiamo lavorato molto sulle catene di fascia, sia a destra che a sinistra”.
Ora giocate con la difesa a 3.
“Devi dare tanto a livello fisico. Ci sono degli aspetti positivi che ti spingono a dare ancora di più, soprattutto quando vedi un tuo compagno vincere due duelli: ti trasmette energia e ti motiva a fare meglio. Poi, personalmente, sai, penso che il calcio alla fine sia sempre una questione di riposizionamento, ma tutto dipende da come lo interpreti. E da questo punto di vista mi sento bene, sento di poter dare il mio contributo”.
La chiusura più difficile?
“Quella sul tiro di Cristante”.
Cosa non ha funzionato sul gol? Il risultato è giusto?
“Adesso non ho ancora rivisto i gol, quindi non posso essere del tutto sicuro. Però penso che sia sempre facile parlare dopo, quando si perdono uno o due duelli. La Roma è una squadra sempre pericolosa, e loro hanno sfruttato bene le occasioni. Forse anche io potevo reagire più rapidamente. Devo rivedere le azioni per capire se loro hanno semplicemente avuto più determinazione o se sono stati più efficaci. Il risultato non è giusto, è giusto solo se vinciamo noi. Abbiamo proposto di più, loro si sono messi meglio, ma abbiamo proposto di più per me”.
Due punti persi o uno guadagnato?
“Abbiamo comunque conquistato un punto contro una squadra che veniva da sette vittorie consecutive. C’è sempre un po’ di amarezza, certo, ma dobbiamo guardare avanti: da qui alla fine del campionato ogni punto è importante, quindi cerco di restare focalizzato su questo aspetto”.
Tanti acquisti sono stati contestati, si parla di una tua conferma.
“Per essere onesto, io guardo poco i social. Siamo tutti professionisti e sappiamo bene quando abbiamo giocato bene o male. Se inizi a guardare troppo, rischia di farti male e non ti aiuta a gestire il tuo ego. Alla fine, sono sereno rispetto alla mia situazione. Cambia poco per me, fino a giugno sono pagato (ride, ndr). Quindi direi che, se dovesse succedere qualcosa dopo giugno, sarò felice”.
Sentite la pressione dell’obbligo di arrivare in Champions?
“C’è un obbligo, sì, ma fin dalla prima giornata. Alla fine, per me e per la squadra cambia poco: abbiamo sempre avuto l’obiettivo di vincere ogni partita. Non so se gli avversari ci rispettano o meno, ma da parte nostra sentiamo una responsabilità, un impegno da portare avanti. Saremo tutti molto felici di raggiungere questo traguardo, perché è ciò che vogliamo davvero”.







