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Anche Conceiçao se n'è accorto... Rashford-Walker: uno solo, ecco perché. Milan Futuro: un progetto già da rifondareTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
per Milannews.it

Anche Conceiçao se n'è accorto... Rashford-Walker: uno solo, ecco perché. Milan Futuro: un progetto già da rifondare

Le parole di Sergio Conceiçao nel post Milan-Cagliari sono state eloquenti. L’allenatore rossonero ha definito il primo tempo della gara di sabato sera come il peggiore di una squadra da quando allena. Tradotto: i problemi di testa della squadra sono ben più radicati di quanto ci si potesse aspettare. Servirebbe più tempo per destare dal torpore in cui cade il Milan contro avversari ritenuti di media-bassa caratura e contro i quali, puntualmente, i rossoneri fanno fatica a prescindere da chi ci sia in panchina. La partita di domani contro il Como non ammette altri risultati se non la vittoria, perché serve tornare a vincere subito in campionato per guardare a quel quarto posto che è di vitale importanza per tutto il cammino del Milan. Gli errori estivi si stanno ripercuotendo sull’inverno e il mercato di gennaio, mai come quest’anno, dovrà essere un tentativo concreto di mettere a posto delle cose per poi, in estate, intervenire massivamente sui macro problemi che il Milan ha da anni. Marcus Rashford potrebbe essere un innesto di altissimo livello e che potrebbe portare una tipologia di attaccante che oggi manca, ma la vera, grande e costosa lacuna di questa squadra è l’attaccante. Non è più una cosa demandabile, rinviabile, l’acquisto di un centravanti top, da Milan. Morata può essere una valida alternativa alla prima punta o esserne una spalla importante, ma non ha il killer instinct che serve. Non è possibile che il Milan, da anni, non abbia un attaccante che possa andare sopra i 15 gol in campionato. Le prime punte costano, è vero, e costano più di 25 milioni. Nessuno ha la palla di vetro, sia chiaro, ma è lì che si dovrà investire tantissimo in estate. 

La situazione Rashford-Walker l’abbiamo raccontata già ieri, ma ve la riassumo. Entro mercoledì, Furlani e Moncada aspettano una risposta da parte del giocatore che ha potuto valutare, insieme al fratello-agente, tutte le opzioni che gli si sono palesate davanti. Il Milan spera di ricevere quell’apertura che serve per accelerare con lo United e chiudere la trattativa. Rashford escluderebbe Walker e viceversa. Non per questioni di ruolo, ovviamente, ma perché essendo entrambi di nazionalità britannica ed avendo il Milan occupato gli slot per gli extracomunitari con Pavlovic e Emerson Royal in estate, potrà tesserare solo un giocatore con quel passaporto. La sensazione è che la priorità sia Rashford, ma in ogni caso servirà anche l’uscita di un giocatore non formato in Italia. Okafor-Lipsia si era bloccata per motivi riconducibili a delle scelte del giocatore ma ieri si è rimesso tutto a posto e oggi sarà in Germania per le visite mediche. Jovic è ancora sul groppone e va ricordato che il Milan potrebbe tesserare Rashford e togliere un giocatore non formato dalla lista, tenendolo di fatto fuori rosa come Origi e Ballo-Touré. 

Una riflessione, profonda, dovrà esser poi fatta su Milan Futuro. L’umiliante 1-5 patito ieri contro la Torres accentua ancora di più la pessime classifica della seconda squadra rossonera nel girone B di Serie C. Ma è tutta la gestione di questo progetto importantissimo che è assolutamente da rivedere. I 12 milioni investiti all’inizio (che poi saranno anche di più con il mercato di gennaio) ad oggi non stanno fruttando. Il piano originale, non è un mistero, era che Milan Futuro venisse allenato da Ignazio Abate che avrebbe proseguito l’ottimo lavoro fatto in Primavera nelle due stagioni precedenti con una semifinale e una finale (purtroppo persa) di Youth League. Il cambio di piani, dovuto alle divergenze con Ibrahimovic, ha portato in panchina Daniele Bonera che, probabilmente, sta pagando l’inesperienza in un ruolo così delicato in un campionato vero come la Serie C. E più di qualche dubbio, tra tutti gli addetti ai lavori, sorge in merito a chi sta guidando – senza esperienza nel calcio italiano – un progetto così importante che non può permettersi di fallire.