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Gli arbitri fanno quadrato a Coverciano. Zappi: "Sì a modifiche protocollo e Var a chiamata"TUTTO mercato WEB
venerdì 14 febbraio 2025, 00:45I fatti del giorno
di Simone Bernabei

Gli arbitri fanno quadrato a Coverciano. Zappi: "Sì a modifiche protocollo e Var a chiamata"

Dopo gli errori dell'ultima giornata di campionato, gli arbitri di Serie A hanno deciso di fare quadrato e si sono ritrovati per un raduno a Coverciano. E l'occasione è stata quella giusta per un incontro fra il presidente dell'AIA Antonio Zappi e la stampa.

"Tutti stanno cercando di capire qualcosa in più sugli episodi di domenica... Da parte mia non ci sarà mai una difesa dell'errore oltrei limiti della logica, sarebbe controproducente. Io parlo di credibilità, della nostra funzione e del nostro ruolo. Il cross di Bastoni è evidente fosse fuori. Poi ragioniamo sul perché accade. La posizione di La Penna era ottimale, ma c'era una prospettiva di visuale coperta. I due giocatori coinvolti coprono la visuale. L'arbitro doveva vederlo, ma non era nella possibilità di farlo. L'assistente numero 2, dall'altra parte, se si fosse trovato completamente allineato con i pali avrebbe visto il pallone fuori... Il VAR non è intervenuto, ma qui si entra nel campo del protocollo. Non si può accusare il nostro mondo per aver rispettato il protocollo IFAB", ha spiegato il numero uno degli arbitri tornando sull'errore di Inter-Fiorentina.


Quindi le possibili soluzioni, che però al momento sono indipendenti dalla volontà dell'AIA in quanto deve essere, eventualmente, l'IFAB a modificare il regolamento: "Secondo me va aggiornato questo protocollo, lo dico da sempre. Ma è una cosa che non compete all'AIA. Noi siamo aperti ad una proposta di sperimentazione della regola 12, riguardante le condotte ostruzionistiche dei portieri. Chi chiede innovazione con noi sfonda porte aperte, ma non chiederò mai a nessuno di violare il protocollo, le regole sono sacre. Questo deve essere accettato".

A margine, anche una considerazione importante sul VAR a chiamata, altra possibilità che l'AIA accoglie con interesse pur dovendo aspettare indicazioni in merito dall'IFAB: "Premetto che quello che dico è una mia opinione personale: io sono tra coloro che pensano che una società non debba mai uscire dal campo con l'idea di aver subito un'ingiustizia. Il potere di segnalazione, da parte del capitano o dell'allenatore, per invitare l'arbitro all' on field review dovrebbe essere una possibilità e un'opportunità. Un potere di segnalazione, chiamiamolo Var a chiamata o come volete, è un modo per istituzionalizzare la protesta. Poi a quel punto l'arbitro potrebbe restare della sua idea o cambiare, ma la società avrebbe la certezza che un fatto è stato rivisto. Questo potrebbe fare la differenza. Ma non è nella mia possibilità introdurla. Se ci venisse chiesta la disponibilità, però, l'AIA aprirebbe anche le finestre oltre che le porte...".