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Lazio, Gila: "Sarri mi mandò dallo psicologo, ma aveva ragione. Baroni? Coinvolge tutti"
Mario Gila, difensore della Lazio, ha rilasciato un'intervista a La Repubblica tracciando un primo bilancio su quest'avvio di stagione sorprendente dei biancocelesti: "Dopo 12 giornate non mi aspettavo potessimo essere così in alto, credevo che dopo una stagione difficile i risultati sarebbero arrivati in maniera graduale, non così velocemente. Allo scudetto non ci pensiamo, è un concetto lontano; non dico che sia impossibile, ma la squadra non è stata costruita per quello
Gila ha speso belle parole anche per il suo allenatore, Marco Baroni, raccontandone anche il comportamento in spogliatoio: "Ha di speciale l'umiltà, alcuni allenatori arrivano e hanno la pretesa di comandare e dettare legge fin da subito. Lui invece tenta di coinvolgere tutti e comprende le necessità di ognuno di noi. Ho visto dei suoi video mentre giocava e devo ammettere che era bravo, ha segnato anche il gol del secondo scudetto nel Napoli di Maradona".
Gila torna anche sull'esperienza con Maurizio Sarri: "Per più di un anno non ho mai visto il campo e questo mi rattristiva perché ero arrivato a Roma con tante aspettative e non stavo giocando mai. In quel periodo ho avuto anche bisogno di un supporto psicologico che mi aiutasse a vedere le cose in modo positivo. Sarri comunque non aveva tutti i torti, non ero ancora un top e mi sento molto maturato da allora e lui mi ha aiutato a crescere a livello tattico".
Gila ha speso belle parole anche per il suo allenatore, Marco Baroni, raccontandone anche il comportamento in spogliatoio: "Ha di speciale l'umiltà, alcuni allenatori arrivano e hanno la pretesa di comandare e dettare legge fin da subito. Lui invece tenta di coinvolgere tutti e comprende le necessità di ognuno di noi. Ho visto dei suoi video mentre giocava e devo ammettere che era bravo, ha segnato anche il gol del secondo scudetto nel Napoli di Maradona".
Gila torna anche sull'esperienza con Maurizio Sarri: "Per più di un anno non ho mai visto il campo e questo mi rattristiva perché ero arrivato a Roma con tante aspettative e non stavo giocando mai. In quel periodo ho avuto anche bisogno di un supporto psicologico che mi aiutasse a vedere le cose in modo positivo. Sarri comunque non aveva tutti i torti, non ero ancora un top e mi sento molto maturato da allora e lui mi ha aiutato a crescere a livello tattico".
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