Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / lazio / News
Lazio, Lombardi: "Ho sfiorato la depressione. Non riesco a vedere i compagni che giocano..."TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
Oggi alle 12:30News
di Jessica Reatini
per Lalaziosiamonoi.it

Lazio, Lombardi: "Ho sfiorato la depressione. Non riesco a vedere i compagni che giocano..."

Gli ultimi quattro anni sono stati tutt'altro che semplici per l'ex calciatore della Lazio Cristiano Lombardi che ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo e di iniziare una nuova avventura come assistente allenatore di Francesco Punzi nell'Under 18 della Lazio. Intervistato da La Gazzetta dello Sport Lombardi ha ripercorso la sua carriera con l'aquila sul petto partendo però dal momento buio che ha caratterizzato l'ultimo periodo: "Non posso dire di aver sofferto di depressione, ma lasciare il calcio è stata dura, molto dura. Diciamo che l’ho sfiorata, ecco. Quando accendo la tv e vedo alcuni compagni faccio fatica a guardare. Non sono invidioso, ci mancherebbe, ma forse avrei potuto giocare con loro".

Il periodo difficile inizia nel 2020 con l'infortunio al bicipite femorale. Da lì niente è più andato per il verso giusto e dopo l'ultimo anno a Trieste la decisione di smettere in modo definitivo.

Tornando ai tempi in cui indossava la maglia della Lazio Lombardi ricorda la forza di Keita Balde: "A 16 anni era una statua di marmo. Aveva il talento da top club europeo, ma si è cullato troppo su quell’aspetto".

Infine un ricordo su Mirko Fersini: "Ancora oggi fatico a parlarne. Mirko era uno di noi. Ricordo i giorni fuori la sua stanza d’ospedale...".