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Condò: "Inzaghi ragiona sul doppio traguardo, calcola i minuti come se usasse Excel"
Lunga analisi sulle colonne di Repubblica da parte di Paolo Condò circa il grande successo dell'Inter nei confronti della Lazio: "L'ecatombe europea delle reduci dalla Champions non coinvolge minimamente l’Inter per una serie di motivi. Il primo e più ovvio è il lasso di tempo trascorso fra i due impegni: sei giorni, a fronte dei tre toccati alla Juve e ai quattro di Atalanta, Milan e Bologna. Il secondo motivo è la quantità (e qualità) delle rotazioni, perché i titolari ripetuti sono solo sei, e senza gli infortuni sarebbero stati ancora meno. Simone Inzaghi quest’anno ragiona dall’inizio sul doppio traguardo, calcola i minuti di gioco dei suoi uomini come se avesse un foglio Excel in testa, e ne accetta le eventuali conseguenze (Leverkusen) come lo scacchista sacrifica un pezzo per garantirsi un vantaggio di posizione.
La terza ragione è che il calendario le ha proposto un’avversaria “europea” come la Lazio: il suo turnover è stato ancora più accentuato — solo tre i titolari ripetuti — ma tra spezzoni di gara e giorni di riposo in meno si può dire che Inzaghi e Baroni si siano affrontati grossomodo ad armi pari. E se affronti l’Inter così, hai una chance se non sbagli nulla: Noslin ha mancato la palla-gol sulla 0-0, poco dopo Gigot ha saltato con un braccio alzato, provocando il rigore che è stato la prima infiltrazione nella diga.
L’Inter ha allargato subito il varco, l’ha dilatato ulteriormente, l’onda di piena ha tirato giù tutto. Sei gol. Una distruzione scientifica, e ad alto tasso estetico, che ha tolto di mezzo almeno per il momento la rivelazione più piacevole della stagione (con la Fiorentina)".
La terza ragione è che il calendario le ha proposto un’avversaria “europea” come la Lazio: il suo turnover è stato ancora più accentuato — solo tre i titolari ripetuti — ma tra spezzoni di gara e giorni di riposo in meno si può dire che Inzaghi e Baroni si siano affrontati grossomodo ad armi pari. E se affronti l’Inter così, hai una chance se non sbagli nulla: Noslin ha mancato la palla-gol sulla 0-0, poco dopo Gigot ha saltato con un braccio alzato, provocando il rigore che è stato la prima infiltrazione nella diga.
L’Inter ha allargato subito il varco, l’ha dilatato ulteriormente, l’onda di piena ha tirato giù tutto. Sei gol. Una distruzione scientifica, e ad alto tasso estetico, che ha tolto di mezzo almeno per il momento la rivelazione più piacevole della stagione (con la Fiorentina)".
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