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La Juventus ha lo stadio di proprietà e (quasi) nuovo. Ma incassa il 60% dell'InterTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 09:15Serie A
di Andrea Losapio

La Juventus ha lo stadio di proprietà e (quasi) nuovo. Ma incassa il 60% dell'Inter

L'otto settembre del 2011, a Torino, si inaugurava lo Juventus Stadium. Taglio del nastro da parte di Andrea Agnelli, allora Presidente, con l'idea di potere competere con le grandi d'Europa. 41.147 posti a sedere, quando in Inghilterra si stava già pensando di allargare (molto) oltre, con l'Allianz Arena che già incominciava a pompare incassi da 100 milioni all'anno, ma con quasi 30 mila persone in più. Come fosse possibile pensare di competere con altri club non è dato sapere, ma lo Stadium ha certamente avuto un ruolo nei primi Scudetti dell'epoca Conte, oltre a quelli di Allegri. Perché diversamente dagli altri era un catino, la squadra funzionava, era sempre pieno.

Poi però è incominciata una tendenza inversa rispetto agli altri. I buchi nello stadio. Perché i posti non sono così a buon mercato e perché c'è l'intenzione di alzare i prezzi nelle partite importanti. Quelle con il Real Madrid faranno sempre il pienone, probabilmente anche contro l'Inter o con il Milan. Ma con gli Young Boys oppure con il Valencia - due squadre importanti e che giocano sempre la Champions - è chiaro che uno può anche vederla a casa, soprattutto se bisogna spendere cifre esorbitanti. Così lo stadio della tifoseria più grande d'Italia si trova senza il pienone in tutte le partite. Perché l'idea è quella di alzare sempre di più. Lo stadio di fatto ha dei limiti fisiologici, soprattutto in una città come Torino.


Lo Juventus Stadium sempre pieno porta circa 60 milioni di euro nelle casse bianconere. Questo anche sfruttando l'effetto post Covid, dove tutti vogliono andare allo stadio, tanto che l'Inter con San Siro arriva e supera i 100 milioni e può superarli tranquillamente in questa stagione. Cosa significa? Che lo stadio di proprietà è un asset aziendale - se Exor mettesse in vendita le sue quote sicuramente guadagnerebbe di più con che senza - ma che non dà una svolta reale al fatturato. Servono i risultati sportivi, servono le plusvalenze, serve il marketing. Lo stadio è un bancomat, non è la panacea di tutti i mali.

E perché tutti quanti i dirigenti calcistici ne parlano diversamente? Perché oramai è un falso mito, un alibi da mettere sul piatto per chi non riesce a concorrere con la Premier League. Siamo una Bundesliga più ricca e, invece che prenderne atto e accettare, diciamo ai tifosi che prima o poi il nostro calcio sarà concorrenziale. Non cambiando nulla se non lo stadio, ça va sans dire.