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Fiorentina, Martinez Quarta: "Col Milan la gara della svolta. E ora voglio riconquistarmi il posto"
Proprio in questi giorni, Lucas Martinez Quarta ha festeggiato i 4 anni dal suo arrivo in Italia, alla Fiorentina. Il Chino è ad oggi uno dei senatori del rinnovato gruppo viola, tanto da aver scalato le gerarchie fino al ruolo di vice capitano alle spalle di Cristiano Biraghi. Il difensore argentino, in esclusiva per TuttoMercatoWeb, dall'interno del Viola Park si è raccontato toccando tanti temi legati all'attualità del mondo viola con deviazioni anche su alcuni retroscena di mercato.
Dopo le prime settimane della nuova stagione, come sta Martinez Quarta e come sta la Fiorentina?
"Mi sento bene. Sono felice per la vittoria contro il Milan, contro una grande squadra. Bravissimi i ragazzi. Ora è il momento di lavorare bene, staccare un po' la spina con qualche giorno libero e poi ci prepareremo per il Lecce".
Si può dire che dal successo col Milan inizia un nuovo campionato per la Fiorentina?
"Sì. Avevamo bisogno di una vittoria come questa, soprattutto per come siamo scesi in campo, con la giusta mentalità. Se riusciremo a mantenerla da qui alla fine ci toglieremo delle belle soddisfazioni".
Modulo e difesa. La squadra ha espresso la propria preferenza sulla linea a 3 o a 4?
"Il mister è arrivato con l'idea di giocare con la difesa a tre e lo abbiamo fatto per alcune partite, poi abbiamo cambiato qualcosa. Ultimamente abbiamo fatto buoni risultati con la difesa a 4 quindi penso che continueremo così. Ovviamente lavoreremo anche con la linea a 3, il mister tiene molto a questo modulo. E noi giocatori saremo pronti per tutto".
A livello personale ha un preferenza?
"Oramai sono abituato a giocare a 4, solo il primo anno qua ho giocato a tre e in Argentina per qualche partita, come la finale di Libertadores contro il Boca alla Bombonera. Lì giocai braccetto di destra, poi sempre difesa a 4. Noi però stiamo lavorando per capire cosa ci chiede il mister e saremo pronti a giocare anche a 3".
Avvio da protagonista in campionato e Conference, ma nelle ultime due gare è rimasto in panchina.
"Ovviamente dispiace, è normale. Sono uno che vorrebbe giocare sempre e a cui piace competere. Io do sempre tutto in allenamento e continuerò a farlo per guadagnarmi un posto negli undici. Poi ci sono le decisioni del mister basate su ciò che vede e su quello che ritiene sia meglio per la squadra. Oggi è così ma continuerò a lavorare per guadagnarmi posto e continuità".
Nei mesi scorsi ha prolungato fino al 2028.
"A giugno ho rinnovato per altri 4 anni perché sono convinto del progetto della società. Abbiamo giocato 3 finali in due anni e penso fosse giusto continuare il percorso. In estate è cambiato l'allenatore e sappiamo che con un nuovo tecnico si riparte tutti da zero. Adesso tocca a me riguadagnarmi un posto dando sempre il 100% anche per aiutare i compagni, perché solo così si può alzare il livello".
Anche perché nel tempo si sono viste tante rotazioni, da Ranieri a Biraghi e tutti gli altri.
"E' così. Si riparte tutti da zero con un allenatore nuovo, stiamo provando i moduli, c'è stata una rivoluzione e sono arrivati tanti ragazzi nuovi con cui dobbiamo ancora conoscerci al meglio. Noi vecchi cerchiamo di aiutarli ed inserirli e tutti diamo il massimo in allenamento per guadagnarci il posto".
De Gea ha rubato la scena col Milan. Cosa ha portato al gruppo un personaggio così?
"Sappiamo che tipo di giocatore è De Gea... Per me una leggenda, è stato 12 anni al Manchester United e ha vinto titoli. Per noi è importantissimo avere uno come lui in squadra. Dobbiamo sfruttarlo al massimo. Se poi ci fa vincere le partite come domenica è tanta roba...".
Dai social sembrate già molto amici.
"Sì, anche per via della lingua che ci permette di parlare tanto. Siamo molto legati, con lui e gli argentini".
Fra questi c'è Beltran. Per qualcuno trequartista, per altri punta da 15 gol. Lei da che parte sta?
"Per me è un grande calciatore. Sono stato con lui al River e si vedeva già che era un calciatore forte e in grado di fare bene. E' stata una gioia ritrovarlo qua, trovando continuità riuscirà a fare grandi cose. Non so se da trequartista o da punta, per me ha qualità per fare entrambi i ruoli. Col suo fisico soffre un po' i duelli fisici coi difensori, ma può fare entrambi i ruoli perché è intelligente a leggere le giocate e sa andare in profondità".
Gudmundsson e Colpani fiori all'occhiello del mercato estivo. Impressioni dopo le prime settimane?
"La loro qualità le conoscono tutti... Gud ci può dare tanto perché è intelligente e bravo a trovare gli spazi. Ci darà una grossa mano. Il Flaco è un giocatore che mi piaceva tantissimo già al Monza. Sa quello che può dare. Bisogna solo avere pazienza, perché è un grande calciatore e gli serve solo la partita della svolta, magari con un gol. Da lì si sbloccherà tutto. Non scordiamoci che arriva da un infortunio. Farà comunque grandi cose con la Fiorentina".
"Dopo la Copa America qualcosa è cambiato nella testa di Nico Gonzalez". Il ds Pradè parlava così dopo il trasferimento alla Juventus. Si era accorto di questi pensieri in ritiro con l'Argentina?
"Sono legato a Nico, siamo diventati molto amici qua. La verità è che lui era ed è molto legato alla Fiorentina. L'abbiamo visto giocare, lasciava la pelle in campo, so quanto tiene alla Fiorentina e quanto teneva a vincere una coppa per questo club. Lui si vedeva qua in viola per tanti anni, poi è stato protagonista in Copa America, ha giocato bene, ha vinto e gli è capitata questa possibilità... Lui l'ha colta, sono decisioni personali, ognuno fa quello che pensa sia meglio per il proprio futuro. Lui poi voleva giocare la Champions e quindi ha preso questa decisione".
Dopo Chiesa e Vlahovic, un altro big della Fiorentina alla Juventus. Se si presentasse l'occasione, lei si sentirebbe di percorrere questa strada?
"Loro hanno accettato e hanno scelto di andare. Sono decisioni personali, ognuno fa quello che ritiene giusto per il proprio futuro. C'era forse la voglia di vincere qualcosa con loro. Io ho rinnovato per 4 anni con la Fiorentina perché sono convinto del progetto".
In estate è arrivato Moreno, a gennaio toccherà a Valentini.
"Grandi giocatori. Mati è già qua con noi, si sta allenando, è entrato alla grande nel gruppo e vedo tanta qualità in lui. Ci darà tanto nel presente e nel futuro. Valentini viene dal Boca, ha giocato finali... E' un giocatore giovane ma con esperienza, arriverà qua e lo accoglieremo a braccia aperte".
Lautaro Martinez può vincere il Pallone d'Oro?
"Secondo me sì. Ha fatto tanti gol, ha vinto la Copa America e la bota de oro (miglior marcatore del torneo, ndr), lo scudetto, è stato capocannoniere in Serie A... Ha tutto per vincerlo".
Il gol segnato con la Fiorentina a cui è più legato?
"Settembre 2023, vincemmo 3-2 con l'Atalanta al Franchi dopo la sosta per le Nazionali. Quell'estate stavo per andare via, poi non si misero d'accordo col Betis e restai. Fu la prima partita dopo la chiusura del mercato, giocai bene e segnai. Quella è stata la gara della svolta della stagione".
Dopo le prime settimane della nuova stagione, come sta Martinez Quarta e come sta la Fiorentina?
"Mi sento bene. Sono felice per la vittoria contro il Milan, contro una grande squadra. Bravissimi i ragazzi. Ora è il momento di lavorare bene, staccare un po' la spina con qualche giorno libero e poi ci prepareremo per il Lecce".
Si può dire che dal successo col Milan inizia un nuovo campionato per la Fiorentina?
"Sì. Avevamo bisogno di una vittoria come questa, soprattutto per come siamo scesi in campo, con la giusta mentalità. Se riusciremo a mantenerla da qui alla fine ci toglieremo delle belle soddisfazioni".
Modulo e difesa. La squadra ha espresso la propria preferenza sulla linea a 3 o a 4?
"Il mister è arrivato con l'idea di giocare con la difesa a tre e lo abbiamo fatto per alcune partite, poi abbiamo cambiato qualcosa. Ultimamente abbiamo fatto buoni risultati con la difesa a 4 quindi penso che continueremo così. Ovviamente lavoreremo anche con la linea a 3, il mister tiene molto a questo modulo. E noi giocatori saremo pronti per tutto".
A livello personale ha un preferenza?
"Oramai sono abituato a giocare a 4, solo il primo anno qua ho giocato a tre e in Argentina per qualche partita, come la finale di Libertadores contro il Boca alla Bombonera. Lì giocai braccetto di destra, poi sempre difesa a 4. Noi però stiamo lavorando per capire cosa ci chiede il mister e saremo pronti a giocare anche a 3".
Avvio da protagonista in campionato e Conference, ma nelle ultime due gare è rimasto in panchina.
"Ovviamente dispiace, è normale. Sono uno che vorrebbe giocare sempre e a cui piace competere. Io do sempre tutto in allenamento e continuerò a farlo per guadagnarmi un posto negli undici. Poi ci sono le decisioni del mister basate su ciò che vede e su quello che ritiene sia meglio per la squadra. Oggi è così ma continuerò a lavorare per guadagnarmi posto e continuità".
Nei mesi scorsi ha prolungato fino al 2028.
"A giugno ho rinnovato per altri 4 anni perché sono convinto del progetto della società. Abbiamo giocato 3 finali in due anni e penso fosse giusto continuare il percorso. In estate è cambiato l'allenatore e sappiamo che con un nuovo tecnico si riparte tutti da zero. Adesso tocca a me riguadagnarmi un posto dando sempre il 100% anche per aiutare i compagni, perché solo così si può alzare il livello".
Anche perché nel tempo si sono viste tante rotazioni, da Ranieri a Biraghi e tutti gli altri.
"E' così. Si riparte tutti da zero con un allenatore nuovo, stiamo provando i moduli, c'è stata una rivoluzione e sono arrivati tanti ragazzi nuovi con cui dobbiamo ancora conoscerci al meglio. Noi vecchi cerchiamo di aiutarli ed inserirli e tutti diamo il massimo in allenamento per guadagnarci il posto".
De Gea ha rubato la scena col Milan. Cosa ha portato al gruppo un personaggio così?
"Sappiamo che tipo di giocatore è De Gea... Per me una leggenda, è stato 12 anni al Manchester United e ha vinto titoli. Per noi è importantissimo avere uno come lui in squadra. Dobbiamo sfruttarlo al massimo. Se poi ci fa vincere le partite come domenica è tanta roba...".
Dai social sembrate già molto amici.
"Sì, anche per via della lingua che ci permette di parlare tanto. Siamo molto legati, con lui e gli argentini".
Fra questi c'è Beltran. Per qualcuno trequartista, per altri punta da 15 gol. Lei da che parte sta?
"Per me è un grande calciatore. Sono stato con lui al River e si vedeva già che era un calciatore forte e in grado di fare bene. E' stata una gioia ritrovarlo qua, trovando continuità riuscirà a fare grandi cose. Non so se da trequartista o da punta, per me ha qualità per fare entrambi i ruoli. Col suo fisico soffre un po' i duelli fisici coi difensori, ma può fare entrambi i ruoli perché è intelligente a leggere le giocate e sa andare in profondità".
Gudmundsson e Colpani fiori all'occhiello del mercato estivo. Impressioni dopo le prime settimane?
"La loro qualità le conoscono tutti... Gud ci può dare tanto perché è intelligente e bravo a trovare gli spazi. Ci darà una grossa mano. Il Flaco è un giocatore che mi piaceva tantissimo già al Monza. Sa quello che può dare. Bisogna solo avere pazienza, perché è un grande calciatore e gli serve solo la partita della svolta, magari con un gol. Da lì si sbloccherà tutto. Non scordiamoci che arriva da un infortunio. Farà comunque grandi cose con la Fiorentina".
"Dopo la Copa America qualcosa è cambiato nella testa di Nico Gonzalez". Il ds Pradè parlava così dopo il trasferimento alla Juventus. Si era accorto di questi pensieri in ritiro con l'Argentina?
"Sono legato a Nico, siamo diventati molto amici qua. La verità è che lui era ed è molto legato alla Fiorentina. L'abbiamo visto giocare, lasciava la pelle in campo, so quanto tiene alla Fiorentina e quanto teneva a vincere una coppa per questo club. Lui si vedeva qua in viola per tanti anni, poi è stato protagonista in Copa America, ha giocato bene, ha vinto e gli è capitata questa possibilità... Lui l'ha colta, sono decisioni personali, ognuno fa quello che pensa sia meglio per il proprio futuro. Lui poi voleva giocare la Champions e quindi ha preso questa decisione".
Dopo Chiesa e Vlahovic, un altro big della Fiorentina alla Juventus. Se si presentasse l'occasione, lei si sentirebbe di percorrere questa strada?
"Loro hanno accettato e hanno scelto di andare. Sono decisioni personali, ognuno fa quello che ritiene giusto per il proprio futuro. C'era forse la voglia di vincere qualcosa con loro. Io ho rinnovato per 4 anni con la Fiorentina perché sono convinto del progetto".
In estate è arrivato Moreno, a gennaio toccherà a Valentini.
"Grandi giocatori. Mati è già qua con noi, si sta allenando, è entrato alla grande nel gruppo e vedo tanta qualità in lui. Ci darà tanto nel presente e nel futuro. Valentini viene dal Boca, ha giocato finali... E' un giocatore giovane ma con esperienza, arriverà qua e lo accoglieremo a braccia aperte".
Lautaro Martinez può vincere il Pallone d'Oro?
"Secondo me sì. Ha fatto tanti gol, ha vinto la Copa America e la bota de oro (miglior marcatore del torneo, ndr), lo scudetto, è stato capocannoniere in Serie A... Ha tutto per vincerlo".
Il gol segnato con la Fiorentina a cui è più legato?
"Settembre 2023, vincemmo 3-2 con l'Atalanta al Franchi dopo la sosta per le Nazionali. Quell'estate stavo per andare via, poi non si misero d'accordo col Betis e restai. Fu la prima partita dopo la chiusura del mercato, giocai bene e segnai. Quella è stata la gara della svolta della stagione".
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