
Tudor sì, Tudor no, dipenderà prima dal quarto posto e poi dal Mondiale per Club. I mal di pancia di Conte e Gasp possono rientrare come opzioni in casa Juventus
Tutti quanti vivono di risultati, nel calcio. Basti pensare che Ranieri, dopo avere vinto la Premier a Leicester, è stato esonerato nell'anno successivo. Quindi è normale pensare che l'inizio di Igor Tudor sia incoraggiante - per i tre punti, per il gioco meglio ripassare più avanti, ma dopo una settimana impossibile chiedere di più - e che le scelte possano essere di discontinuità ma interessanti: difesa a tre, Yildiz di nuovo centrale nel progetto, Nico Gonzalez a tutta fascia quando ha sempre giocato da esterno d'attacco o seconda punta. La speranza di vedere anche un Koopmeiners rivalutato è ancora in soffitta, ma vincere è l'unica cosa che conta e questo è quanto.
Quello che sa benissimo Tudor e che non sapeva benissimo Thiago Motta. Il tecnico ha pagato con l'esonero colpe non solo sue, ma di sicuro non ha fatto moltissimo per immergersi nella nuova realtà con realismo. Se vuoi stare in una big devi arrivare agli obiettivi: se esci con il PSV Eindhoven, con l'Empoli, con il Milan in semifinale di Supercoppa e poi ti fai scavalcare dal Bologna, ecco che Torino non è il posto dove stare. Se vuoi arrvare in Europa con l'Atalanta non c'è nessun problema, con rispetto parlando. Thiago era fuori da tutto a fine marzo e sembrava senza più un esercito da comandare, che lo volesse o no.
E poi ci sono le ombre corte, all'alba, di Antonio Conte e Gian Piero Gasperini. Sono due opzioni credibili per la Juventus? Ovviamente più il primo del secondo, ma con entrambi delle zone scure. Perché Conte è scontento di quanto è successo a gennaio con il Napoli, sta compiendo un capolavoro rimanendo attaccato all'Inter con una squadra nettamente inferiore, senza alternative. Sei primo in classifica e ti tolgono Kvara, ti danno Okafor per il rotto della cuffia e se chiedi altri due pedine non hai nessuna possibilità di scelta. Conoscendo Conte sarà una convivenza dura quella della prossima estate, con il rischio di crack concreti, anche se Aurelio De Laurentiis è un osso duro. Soprattutto se poi si tratta di fare un favore alla Juventus. Il Napoli andrà in Champions, Conte incasserà 2,5 milioni, ma di fondo non sarà troppo felice perché convinto di non avere giocato fino in fondo lo Scudetto.
Su questo fronte il Gasp è sul piede di guerra da parecchio tempo. Ora tutti i nodi sono venuti al pettine e se fino a qualche giorno fa c'era anche l'intenzione di provare a tenerlo, ora la situazione appare ulteriormente precipitata. Qui toccherà vedere se lo considereranno da Juve o meno, ma l'etichetta che ha addosso non sarebbe semplice da togliere.
Tutto questo ammesso e non concesso che Tudor non possa essere il prossimo allenatore per i prossimi dieci anni, come lui stesso auspicato in conferenza stampa. Ma basterebbe il quarto posto e un discreto Mondiale per Club per essere già felici.







