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ESCLUSIVA TJ - La critica di Olivera: "Vittoria e sconfitta stanno diventando la stessa cosa, ai miei tempi in ritiro dopo due pareggi. Motta? Gli darei un'altra chance. Su Koopmeiners e la Fiorentina..."TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
Oggi alle 11:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - La critica di Olivera: "Vittoria e sconfitta stanno diventando la stessa cosa, ai miei tempi in ritiro dopo due pareggi. Motta? Gli darei un'altra chance. Su Koopmeiners e la Fiorentina..."

"L'esperienza di Trento si è chiusa un mesetto fa. Ho allenato nel loro settore giovanile e la decisione di andar via è stata la mia. Ora mi sto guardando intorno". Pensieri e parole di Ruben Olivera, doppio ex della sfida tra Fiorentina e Juventus di domenica, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com ha parlato del momento in casa Juve e non solo:

Firenze, storicamente, è sempre stato un campo ostico per la Juve. Come cerchiamo di inquadrare questo match?

"Sarà una partita molto delicata per la Juve, da dentro o fuori. La Fiorentina, seppur non stia ripetendo i risultati di qualche mese fa, è in salute e cercherà di fare la sua partita. A Firenze è sempre un match molto sentito. Non sarà affatto facile affrontare una squadra quella viola".

Questa, poi, è anche una stagione strana per la Juventus. Nell'ultimo mese e mezzo i giudizi sono ripetutamente cambiati e ora, chiaramente, si dovrà pensare a raggiungere obbligatoriamente la qualificazione in Champions.

"Fino a qualche giorno fa si parlava anche di scudetto. E' sicuramente una stagione particolare, la squadra non è riuscita a decollare nemmeno con le cinque vittorie di fila in campionato. Le altre squadre sono più costanti nei risultati, poi la sconfitta con l'Atalanta è stata brutta da vedere".

Ecco, quanto è stata disastrosa quella battuta d'arresto?

"Perdere 0-4 in casa non capitava da oltre sessant'anni. Nei primi venti minuti avevo visto una buona Juve che sembrava reggere il confronto, poi dopo il primo gol nessuno ci ha capito più nulla. E' stata notte fonda per tutti. L'Atalanta ci ha schiacciati e poteva finire anche peggio".

Dopo un'umiliazione del genere, cosa sarebbe accaduto nella tua Juventus il giorno successivo?

"Siamo stati sconfitti anche noi, ma mai così in questo modo. Di sicuro, l'indomani della debacle, non ci sarebbe stato affatto un giorno di riposo. Ricordo che il direttore Moggi ci mandò in ritiro dopo due pareggi di fila, perché a suo dire non vedeva l'atteggiamento giusto. In Juventus, qualsiasi risultato diverso dalla vittoria era sempre visto male. Nessuno di noi fiatò. Il gruppo trovò giusta questa decisione e fece di tutto per non sbagliare più. E tornai a casa solo dopo il successo della partita dopo".

Perché la Juve è così fragile a marzo inoltrato?

"Secondo me è perché ci sono stati troppi cambiamenti. Non ci sono i giocatori che sentono la Juventus, non c'è quell'appartenenza come invece era presente in maniera fortissima ai miei tempi. Non vedo poi delle figure in grado di inculcare quello che è sempre stato il DNA bianconero. Non sta accadendo solo in campo, ma questo lo si percepisce un po' su tutti i livelli. Mi spiace dirlo, ma la vittoria e la sconfitta stanno diventando la stessa cosa. Ora al comando c'è un grande allenatore, molto preparato e che sta provando a dimostrare il suo valore nelle difficoltà, ma nei top club non ti lasciano troppo tempo per sbagliare. La Juve e il Bologna sono due cose diverse".

Quindi tu daresti una seconda chance a Motta?

"Sì, fossi un dirigente lo prenderei sempre. E gli lascerei finire il progetto iniziato. Ha delle colpe anche lui, ma anche i calciatori che scendono in campo non sono da meno. L'unica cosa da sperare è che possa andare bene la prossima partita contro la Fiorentina".

E se invece dovessero cambiare?

"Non ci vorrei pensare, devo proprio?".

Sì, il rischio potrebbe esserci.

"Se proprio Motta non dovesse restare, io andrei su De Zerbi. Per me gioca un ottimo calcio, poi le esperienze all'estero lo stanno rendendo ancor di più un allenatore completo sotto tutti i punti di vista".

Mi ricollego al tuo passaggio precedente, quello dei troppi cambiamenti. Chi dei tanti volti nuovi, tra estate e inverno, non meriterebbe la riconferma il prossimo anno?

"Rispondo Koopmeiners, per me lui non merita la riconferma. Non fa la differenza e non sposta gli equilibri in una partita. E' uno di quei giocatori che rendono se il contesto funziona bene, altrimenti no. Non so il perché lo abbiano voluto a tutti i costi. L'investimento è stato troppo oneroso, sinceramente con quei soldi avrei cercato di portare un giovane talento italiano da far crescere. Acquisto troppo esagerato".

Tornando alla partita, potrebbe essere la partita del grande ex Nico?

"Lo spero, anche se troverà un ambiente che di sicuro non lo accoglierà. Ultimamente non l'ho visto bene, ma questa può essere l'occasione giusta per rendere orgogliosi i suoi tifosi".

Te la senti di farci un pronostico?

"Per me vincerà la Juve, spero in una prova d'orgoglio per riscattare il tonfo casalingo. Qui bisognerà tirare fuori per forza il carattere, la Juve deve dimostare che non è quella vista con l'Atalanta".

Si ringrazia Ruben Olivera per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.