Storgato a RBN: "Gasperini merita un'altra chance in un grande club. Alla Juve? Farei il tifo per lui"

Un anno fa, la sfida tra Juventus e Atalanta fu decisa da una doppietta dell'attuale numero 8 bianconero: Teun Koopmeiners. Meglio di così verrebbe da dire, non poteva presentarsi ai suoi prossimi tifosi (sapeva già che il suo futuro sarebbe stato a Torino?). A distanza di 12 mesi esatti, l'olandese non può dirsi soddisfatto di quanto fatto con Thiago Motta e a dirlo sono anche solo le valutazioni che vengono date dai media dopo ogni partita. E' sempre stato il più utilizzato, anche quando c'era chi forse si sarebbe meritato una chance in più, ma secondo l'ex Bologna lui era fondamentale per il suo gioco: "Voi non vedete tante cose che lui fa quando è in campo" aveva risposto in un post gara. Giocare con la maglia della Juventus non è semplice e a dirlo è soprattutto chi questa maglia l'ha portata sulle spalle, come Massimo Storgato, doppio ex della sfida con la Dea di domenica sera, che però dello stile Juve ha fatto sempre tesoro. "Fiero di essermi nutrito del vecchio stile Juventus? E' una frase come quella di Boniperti (vincere è l'unica cosa che conta, ndr). Sono cose che ti rimangono dentro, uno stile di vita che ti viene insegnato da piccolo tramandato dalla società, dai giocatori, dai dirigenti. La chiarezza e lo stile con cui la maglia si porta. Un insieme di movimenti, di teoria e appunto di stile che non ti abbandona mai. Sta un pò scemando purtroppo" ha detto ai microfoni di Radiobianconera durante la trasmissione RBN Cafè.

"Esistono gare da sottovalutare? E' un principio che nello sport in generale non deve esistere. Sottovalutare un avversario vuol dire aver il 50% della sconfitta. Lo si deve rispettare e in campo si va mettendo tutto te stesso, sempre. Gasperini e Motta? Il primo lo conosco da quando eravamo ragazzini, è un grande allenatore grande uomo. La differenza di generazione e mentalità è evidente, ma sono due ottimi allenatori. Gasperini merita un'altra chance i un grande club dopo la breve parentesi con l'Inter. Ha la juventinità nel sangue, ma il progetto con Motta mi sembra solido. Sta facendo un discreto lavoro, anche se i risultati a Torino sono fondamentali. Deciderà la società se proseguire e se così non dovesse essere faccio il tifo per Gian Piero".

Ascolta l'intervista integrale nel podcast