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L'IMBOSCATA - Serve pazienza, ma sta finendo. Mistero infortuni? Ecco i motivi e i colpevoli. Il nuovo Ramsey, il desaparecido e l'offesa a Nedved. Gli errori di Giuntoli. Il brutto vizio di Motta. Del Piero n°1 Figc? Il gattopardo non molla...
Oggi alle 00:12Il punto
di Andrea Bosco
per Tuttojuve.com

L'IMBOSCATA - Serve pazienza, ma sta finendo. Mistero infortuni? Ecco i motivi e i colpevoli. Il nuovo Ramsey, il desaparecido e l'offesa a Nedved. Gli errori di Giuntoli. Il brutto vizio di Motta. Del Piero n°1 Figc? Il gattopardo non molla...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.

di Andrea Bosco  

La notizia del giorno è che Pep Guardiola si è presentato in sala stampa ferito al volto (ferite auto-inflitte) per la disperazione di aver visto ancora una volta il suo City rimontato durante l'ultima gara di Champion's. E Pep ha a disposizione un filone d'oro. A cominciare da quell'Haaland che la Juventus avrebbe potuto prendere quando giocava al Salisburgo, ma che un allenatore (definito frettolosamente “maestro”) rifiutò affermando che con lui “sarebbe stato la quarta scelta”. Per la serie “anche i ricchi piangono”, il Real “sazio” per i troppi trofei vinti, ha perso a Liverpool e ora rischia addirittura di essere estromesso dalla qualificazione diretta della nuova (nella formula) competizione continentale. Anche la Juventus, pareggiante con l'Aston Villa, rischia. Ma se Guardiola si graffia, cosa dovrebbero fare i tifosi della Juventus?

Thiago Motta gode di buona stampa. Ha una squadra nuova di zecca e ci vuole tempo per assemblare un gruppo vincente. Con questi? Questo è il dilemma. E vale a dire se questi siano dei vincenti. Per ora sembrano un gruppo volenteroso, in grado di difendere la porta di Di Gregorio (o di Perin) in modo efficace, ma incapace di offendere, incapace di fare un gol. Serve avere pazienza, indubbiamente. Ma sta finendo. Siamo a novembre e i miglioramenti sul piano del gioco sono relativi. Del resto i difetti sono endemici. Non c'è un difensore centrale (volevano Calafiori) in grado di impostare il gioco in uscita. Non c'è un regista, considerato che Fagioli (in lista di uscita a gennaio) dopo i petardi fatti vedere a Lipsia si è spento come uno scadente botto partenopeo. Non ci sono attaccanti, l'unico degno di questo nome, l'altalenante Vlahovic è ai box per infortunio. Gli infortuni, nota dolens: Bremer e Cabal (crociato) hanno pagato dazio alla sfortuna. Ma Savona, Vlahovic, Nico, Douglas Luiz, McKennie, hanno “bue” muscolari, i celebri affaticamenti, le “lesioni da monitorare”. E qui in ballo ci sono i preparatori. Che, cambiano gli allenatori (da Sarri a Pirlo, da Allegri ora a Motta) ma egualmente, forse, male preparano. Forse perché la Juventus da anni evita di fare una adeguata preparazione estiva. Evita la montagna. Evita i carichi di lavoro in vista dei mesi invernali. La Juventus sgambetta a Vinovo (nella calura) e poi va in giro per il mondo a raccattare qualche copeco per le esangui casse sociali. E se la preparazione non la fai, inevitabilmente gli infortuni muscolari possono arrivare.

Con qualche colpa da ascrivere anche a Giuntoli. Nessuno sa cosa abbia “veramente” Douglas Luiz visto che non ci sono comunicati ufficiali in proposito. A parte le voci che lo vorrebbero in uscita a gennaio. Ma che Nico fosse un soggetto a rischio lo si sapeva, considerata la sua cartella clinica durante la permanenza a Firenze. Io non mi indigno per la cessione di Kean: la scorsa stagione aveva fatto zero gol in tutte le competizioni alle quali aveva partecipato. Non era scarso come ipotizzavano le gazzette, ma neppure era (ed è) un fenomeno. Averlo ceduto ci sta. Non ci sta non averlo sostituito, ipotizzando che Milik potesse farlo, che Nico potesse, che nel caso anche Weah eccetera. Nico, per quello che mi riguarda, è il nuovo Ramsey.

Ma la colpa maggiore di Giuntoli (e di Motta?) è quella di essersi invaghito di Koopmeiners. Un desaparecido scaduto a livello di giocatore modesto dopo essere stato annunciato come il nuovo Nedved. Immagino che l'immenso Pavel abbia provveduto a querelare. Resta il fatto che Koop è il classico giocatore “di Gasperini”. Come Papu Gomez, come Gagliardini, come Spinazzola, come Gosens, come Caldara come Zapata. La lista è infinita. Con Gasperini sono tutti fenomeni (ma li rammentiamo certi portieri dell'Atalanta?), via da Bergamo e da Gasperini diventano “normali” se non addirittura dei brocchi. Il segreto della Dea è duplice: una città misura di uomo, quella che Le Corbousier definì “città perfetta”. E Gian Piero Gasperini, il sergente di “Full metal jacket” che sa di calcio, sa di giocatori, sa di tattica: in una parola, “sa”. E quindi se immagini di prendere i giocatori di Gasperini dovresti prendere, prima di tutto Gasperini, se vuoi che quei giocatori rendano. E non è detto che poi le cose filino lisce. La Dea non è obbligata a vincere. Il tifo è caldo ma non ossessivo. La proprietà è oculata e fa scouting: compra a poco e vende a moltissimo. La Juve vive in una città che tifa per il Toro. Il suo tifo è meticcio. A Torino non sta sul collo della società. Nel resto del paese chi tifa Juve reputa che se vinci è normale, ma se perdi pazienza. In fondo hai vinto tanto in passato. Se il tifo juventino si imbufalisce (come testimoniano anche i lettori di Tuttojuve e e Tmw (e gli ascoltatori di Rbn e sempre di Tmw) è per la latitanza della società in tema di giustizia sportiva e per gli opachi rapporti con Figc e Uefa. L'Atalanta magari non vincerà (ma la scorsa stagione ha vinto l'Uefa), ma gioca talmente bene da riconciliare con il gioco del calcio. Si può dire la medesima cosa per la Juventus? No: non si può. Per ora non si può.

Anche perché Motta, ha preso un brutto vizio: mente. Perché se uno dice di essere contento delle ultime prestazioni di Koopmeiners, decisamente ha il naso di Pinocchio. E quanto a Giuntoli magari potrebbe spiegare, perché Dani Olmo che aveva una clausola rescissoria di 50 milioni, no. E invece sì Koopmeiners pagato 55. Questioni di rateizzazione? Fosse stato per questo basterebbe dirlo. Ora, la narrazione (come usa dire da quelli che parlano bene) recita che Motta, che Fonseca, che Ranieri (peraltro arrivato ieri, pover'uomo) siano in difficoltà. Vero: ma la verità è che Italiano, Palladino, Baroni, Gasperini sono sulla cresta dell'onda. Non solo per i risultati: per il gioco. La Juve sesta in campionato da oltre un mese non si schioda da quella posizione. In quella posizione non ti qualifichi per la Champion's. Tradotto: non incassi i dobloni di Ceferin. Lascio perdere Inzaghi: ha la squadra più forte, ma anche un “culo” rispetto al quale, quello di Sacchi, reso immortale da un comico era solo una piccola botta di fortuna. E lascio perdere anche Conte: viaggia in un altro campionato. Ha una squadra competitiva e non ha impegni europei. E poi lui è Conte: l'usato più sicuro che esista.

Quale futuro per la Juventus? Un viaggio a Lourdes sarebbe auspicabile. Se continua così, presto dovranno chiedere a Chiellini di togliersi la giacca da dirigente e di tornare in campo.

E magari anche al cinquantenne (auguri) Del Piero. Che il presidente della Figc non lo farà mai: perché non gli permetteranno di farlo. Gravina si candida per il terzo mandato. Inimmaginabile che il gattopardo molli malloppo e poltrona. Il calcio italiano? A donne di facili costumi. Al punto da dover sperare che Claudio Lotito escogiti (con De Laurentiis) qualche trappolone che azzoppi il desposta federale. Vietato però sperare che l'iniziativa la prenda la Juventus: Madama sta in fila “per tre” come canta Bennato. E non c'è verso di farla uscire allo scoperto senza che Beppe Marotta dia il suo benestare.

Ora a Lecce, sperando che qualche sconosciuto non confezioni il gol dell'anno. La Juventus ha questa specialità: offrire dieci minuti di “celebrità” (copy Andy) a degli sconosciuti. Come e meglio della televisione. Oh yes!