
Giuntoli rimane sotto osservazione, ma la proprietà Juve prende tempo
Cristiano Giuntoli non rischia, almeno nell’immediato. Dopo l’esonero di Thiago Motta, deciso come sembra dal proprietario John Elkann in prima persona e comunicato tramite l’ad Maurizio Scanavino e il direttore sportivo poi, in casa bianconera sembra siano tutti sotto osservazione.
Nessuno è al sicuro, perché quello che è successo nei mesi scorsi non è sicuramente da Juve. Giuntoli ha un contratto lungo (30 giugno 2028) e oneroso, ragion per cui la proprietà sta prendendo tempo e non sembra voler agire nell’immediatezza. Quella che si percepisce è una volontà di temporeggiare per capire se la situazione si possa normalizzare, anche a livello comunicativo.
Con l’arrivo di Igor Tudor in panchina nell’ambiente è stata instillata più juventinità e i 4 punti fatti in 2 gare hanno ridato ottimismo in chiave quarto posto. I mugugni di alcuni calciatori, però (vedasi alcune uscite social di Conceicao e Douglas Luiz) non lasciano dormire del tutto sonni tranquilli. Da qui al Mondiale per Club, dunque, Elkann vigilerà in prima persona e non più solo per tramite dei suoi emissari Scanavino e Ferrero, con l’obiettivo di capire se la gestione dell’area tecnica possa andare avanti così.
Del resto, i pieni poteri a Giuntoli erano stati conferiti proprio da lui e la via della sostenibilità intrapresa era sicuramente considerata giusta. Non è piaciuta, a quanto pare, la campagna acquisti in entrata e alcune dinamiche di spogliatoio, per le quale il ds ha dato mano libera all’allenatore da lui scelto. Insomma, se l’ex Carpi e Napoli riuscirà a “normalizzare” il tutto ci sono ancora margini per proseguire il lavoro. Altrimenti…







