
Analisi tattica Roma-Juventus: c'è da migliorare ma la strada è quella giusta
Un pareggio che a freddo si potrebbe giudicare un ottimo risultato visto il calendario delle prossime giornate di serie A. A Caldo però un pò di amaro in bocca sarà rimasto anche a Tudor per una vittoria che con qualche attenzione in più sarebbe potuta arrivare. La Juventus inizia la sfida con i giallorossi con lo stesso modulo con cui aveva avuto la meglio del Genoa una settimana prima. 1-3-4-2-1, ma con qualche variante negli interpreti. Kalulu va a fare il centrale di destra con Veiga che scala al centro al posto di Gatti Infortunato, con Kelly confermatocentrale di sinistra. Weah va ad occupare la posizione largo a sinistra con McKennie che trasla sulla fascia destra. Nico Gonzalez dopo la partita da esterno tutta fascia, va ad affiancare Yildiz a supporto di Vlahovic. Confermati, oltre a Di Gregorio tra i pali, Locatelli e Thuram a centrocampo. In fase di non possesso Tudor sceglie un atteggiamento aggressivo, soprattutto quando la Roma prova a giocare dal basso, prediligendo la marcatura uomo su uomo. A prima pressione saltata però, la squadra prova subito a ricompattarsi dietro e a cercare più l'intercetto che l'anticipo. Una delle chiavi del match è proprio la marcatura di Renato Veiga sul centravanti giallorosso Dovbyk, che spesso viene cercato spalle alla porta per far salire la squadra o rifinire a ridosso dell'area di rigore. La marcatura del portoghese è quasi perfetta, tranne che al minuto 27, quando lascia appoggiare l'attacante ucraino che fa da sponda per Cristante in area. Solo un miracoloso salvataggio di Kalulu impedisce alla Roma di passare in vantaggio. L'altro errore è sul calcio d'angolo del'1-1.Troppa leggerezza e mancanza di attenzione sulla marcatura a zona.
Weah non segue Ndika e McKennie salta con il tempo sbagliato e si fa scavalcare dal pallone favorendo il colpo di testa del centrale romanista. La fase di Posesso della Juve è quella che ha convinto di più, soprattutto nel primo tempo. La novità rispetto a quanto visto contro il Genoa, e la sistematicità delle sovrapposizioni dei centrali di destra e di sinistra in zona rifinitura. Kelly e Kalulu si altenano nelle scorribande offensive creando spesso soluzioni di 2 contro 1 che mettono in difficoltà la Roma. Proprio da una di queste situazioni nasce il gol di Locatelli, che realizza con uno splendido destro al volo raccogliendo una respinta arrivata proprio da un cross di Kalulu. Nella ripresa questo si vede meno. Soprattutto per il cambio di Claudio Ranieri, che inserisce Shomurodov al fianco di Dovbyk, chiedendo spesso ai suoi la palla lunga su uno dei due attaccanti. Questo chiaramente costrige a turno uno tra Kalulu e Kelly a non potersi proporre troppo, per non rischiare di lasciare in parità o superiorità numerica la Roma. Una prova buona e di personalità della Juventus, che probabilmente senza quella distrazione su corner avrebbe potuto portare a casa bottino pieno. Ma adesso viene il difficile. Confermarsi contro avversari alla portata come Lecce Parma e Monza significherebbe fare un balzo decisivo verso la qualificazione alla prossima Champions League.







