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tmw / juventus / Editoriale
Meno personalismi e più concetto di squadra. A partire da Motta!TUTTO mercato WEB
Oggi alle 14:32Editoriale
di Alessandro Santarelli
per Bianconeranews.it

Meno personalismi e più concetto di squadra. A partire da Motta!

Lo ha ammesso lo stesso Motta “ la strada per arrivare alla vittoria non può essere quella di Como”. Giusta osservazione, anche se alla fine, come sempre, l’unica cosa che conta sono i tre punti. Ma, riflettendo da come eravamo partiti, proprio contro i lariani, a come siamo arrivati a batterli nel girone di ritorno, più che passi in avanti si registrano passi indietro, talvolta preoccupanti. E la “ rabbia” pensando al campionato, aumenta guardando la classifica, dove nessuna squadra scappa via, dove i nervi cominciano ad essere tesi anche dalle parti del Vesuvio, e diventa impossibile non tornare sui tanti, troppi, punti persi in gare  “banali”

Adesso però è tempo di voltare pagina pensare a questi 15 giorni di fuoco, tra la doppia sfida con il Psv e l’Inter. In Champions siamo al primo grande dentro o fuori della stagione. Parlandoci molto francamente uscire vorrebbe dire segnare il primo fallimento certificato  , andare avanti raggiungere il primo obiettivo “ minimo” La Juve ha tutte le carte in regola per passare agli ottavi, a patto però di vedere la squadra che Motta, crediamo, ha in testa: propositiva, determinata e affamata, quella squadra che però negli ultimi tempi abbiamo visto davvero poche volte. L’esplosione di Kolo Muani ha tappato diverse falle che si sono aperte, riportando ad un vecchio adagio del calcio: datemi un portiere che para, bravo davvero Di Gregorio, e un attaccante che segna e tutto diventerà più facile. Ragionamento da molti abiurato, ma che sta diventando, in questo preciso momento, il mantra di Motta. Stavolta però dovranno dare il contributo anche gli altri, perché le falle le puoi coprire in campionato ma non in Europa.

Da rivedere, e dispiace dirlo, anche la comunicazione di Thiago. Questo continuo elogio alle prestazioni di Koopmainers non fa bene né al giocatore né al gruppo stesso. Negare l’evidenza di fronte a partite palesemente insufficienti non lo capiamo. Forse l’allenatore dovrebbe trovare una migliore collocazione in campo all’ex atalantino prima di esaltarlo in conferenza stampa, rischiando anche di renderlo inviso ad una fetta di tifosi.   Cosi come pare ormai ai margini del progetto Vlahovic. Al di là della panchina che si prospetta anche in Champions, i 90 minuti a sedere  a Como non sono davvero un bel segnale soprattutto a livello psicologico. E allora, perché con alcuni viene usata la carota a prescindere e con altri il bastone?  

Un’altra domanda che rivolgerei volentieri al nostro mister,come detto più volte in radio, è perché le due punte non possono giocare assieme. Eppure a Como, dopo 75 minuti eravamo fermi sul pareggio e con il rischio addirittura di perdere la partita. Abbiamo visto solo cambi ruolo su ruolo, senza un minimo di coraggio o di spregiudicatezza, rischiando alla fine anche di perdere la partita. Motta è allenatore bravo e preparato, ma l’asticella adesso deve essere alzata anche da lui. Quindici giorni di fuoco, quindici giorni in cui o si vedrà il volto migliore della Juve, senza “ ripicche” “ personalismi” e forme di protagonismo, oppure il primo anno di progetto rischia di avere molto da sistemare-