Tossani a RBN: "Così Motta ha cambiato la Juve. Kolo-Vlahovic si può. Il ruolo di Koopmeiners"

Caccia agli ottavi di Champions League. La Juve questa sera è ospite del PSV, nel ritorno dei playoff, dopo il 2-1 conseguito allo Stadium. Cambiaso dovrebbe partire ancora dalla panchina, terzino sinistro Kelly. Torna titolare Locatelli, a centrocampo con Koopmeiners. Kolo Muani terminale offensivo, alle sue spalle conferma del trio Conceicao-McKennie-Nico Gonzalez. Bianconeri reduci da quattro vittorie consecutive tra campionato e coppa, grazie anche ad alcune modifiche tattiche di Motta, favorito dall'arrivo dell'attaccante francese. Difficile la convivenza tra il transalpino e Vlahovic, ormai fuori dal progetto. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve, il match analyst Michele Tossani spiega i cambiamenti avvenuti nella squadra. 

Decisive per il trend di successi, alcune scelte dell'allenatore bianconero. La spiegazione di Tossani: "La squadra ora è più verticale, si preoccupa meno di occupare le posizioni preordinate, di gestire il pallone ed è più propensa ad andare più verso la porta avversaria, a costo di subire qualche transizione. Quindi meno controllo, ma questo non vuol dire liberi tutti, come abbiamo visto in tante gare del Milan. La Juve ora accetta di prendersi qualche rischio in più, in cambio di una maggiore incisività in fase offensiva. Comunque sia, da quando hanno inventato il calcio, la porta sta sempre lì e bisogna andare in avanti. Verticalità a parte, l'altro aspetto importante è che è arrivato un centravanti vero: KoloMuani  sa giocare spalle alla porta, può scambiare nello stretto e fa i movimenti da numero 9, allunga gli avversari, favorisce la profondità e favorisce i compagni di squadra".  Sull'utilizzo contemporaneo del transalpino e Vlahovic, Tossani ironizza: "Secondo me sì, ma deve essere passata una legge, in base alla quale due attaccanti insieme possono coesistere solo nel 3-5-2. Le squadre in fase di non possesso continuano a giocare con il 4-4-2, con il trequartista che di fatto si accoppia con il centravanti, si creano tre linee. In fase offensiva, invece, pare non sia più possibile impiegare due attaccanti".

Nel podcast l'intervento integrale