Analisi tattica Inter - Juventus: orrori e meraviglie al Meazza
Si dice spesso che il risultato perfetto da un punto di vista tattico sia lo 0-0. Vedere al fischio finale del Derby d’Italia il risultato di 4-4 sul tabellone può far pensare a un match privo di tatticismi e affrontato come un incontro tra due pugili con la guardia sempre bassa. Non è esattamente così. Certo di errori ce ne sono stati, da una parte e dall’altra. Ma le emozioni della partita e i tanti gol sono frutto anche del lavoro dei due tecnici che hanno preparato la partita per cercare di fare male all’avversario, prima che a pensare di non prenderle.
Motta contrappone all’1-3-5-2 di Inzaghi un 1-4-3-3 con Danilo insieme a Kalulu in difesa, Locatelli vertice basso del centrocampo e Mckennie insieme a Fagioli in qualità di mezze ali. La fascia sinistra è formata dall’inedita accoppiata Cabal-Weah, mentre a destra Cambiaso crea una catena con Conceição. Vlahovic viene posizionato al centro dell’attacco.
In fase di non possesso la Juve si dispone in maniera tale da schermare il passaggio diretto sulle due punte nerazzurre, Lautaro e Thuram. Anche sulla corsia di destra la coppia Cambiaso-Conceição limita bene Bastoni e Dimarco.
Questo buon lavoro, che la Juventus compie in fase di non possesso, conosce delle falle sulla fascia sinistra: le rotazioni tra Pavard, Barella e Dumfries mettono in crisi i bianconeri. Da lì parte l’azione che porta al primo penalty. Con Cabal in pressione su Dumfries, Fagioli e Weah non seguono il movimento di Pavard che fa partire il cross da cui scaturisce lo sciagurato rigore procurato da Danilo. Anche il pareggio del 2-2 è frutto di una disattenzione. Mckennie perde la marcatura di Mkhitaryan: l’armeno conduce palla e scambia con Thuram. Sul francese Danilo è troppo leggero nella marcatura e favorisce lo scambio con Mkhitaryan, che si incunea in area e piazza il pallone all’angolo destro della porta difesa da Di Gregorio.
In fase di possesso la Juve cerca di concentrare l’azione sul lato destro attraverso il palleggio, che si chiude quando la palla arriva a Conceição. Il portoghese si esibisce in due azioni in alternativa: punta l’uomo oppure serve Weah o Cabal, che mette un cioccolatino sui piedi di Mckennie: è proprio lo statunitense che fornisce l’assist per il pareggio di Vlahovic. L’americano, però, non cerca l’ampiezza, ma si accentra per due motivi: far stringere dentro il campo Dumfries e Pavard e provare a sfruttare il piede invertito sulla corsia. Questo suo movimento viene premiato con il gol del 2-1.Nell’azione che porta al rigore del 3-2 proprio Weah si fa rubare il pallone da Dumfries. Qui la difesa bianconera commette un errore che favorisce l’azione dei nerazzurri. I due centrali di difesa sono troppo distanti dalle due punte nerazzurre nella marcatura preventiva: il pallone recuperato dall’esterno olandese arriva a Lautaro Martinez che ha tanto tempo e spazio per girarsi e far partire l’azione del secondo rigore. Dopo aver subito nella ripresa la rete del 4-2 da calcio d’angolo Motta mette dentro Savona e Yildiz per Fagioli e Weah, con Cambiaso che passa nella posizione di interno destro di centrocampo. Dopo 5 minuti di sbandamento totale - dal 65’ al 70’ - in cui l'Inter rischia di far capitolare la Juve in ben 6 occasioni, i bianconeri trovano la giocata che cambia l’inerzia del match. Su un fallo laterale da destra, con una giocata di grande qualità tecnica, Cambiaso e Conceição riescono ad uscire dal pressing ultra offensivo dell’Inter aprendo il campo per Mckennie che serve Yildiz sul lato opposto. Il turco, poi, fa tutto bene nella conduzione palla fino a calciare un diagonale rasoterra perfetto, su cui Sommer non può nulla. Il gol del 4-4 arriva su una bella costruzione bianconera, "aiutata" da tre gravi errori dei nerazzurri. Locatelli si abbassa per impostare e conferisce un pallone in verticale a Cabal, che si accentra in mezzo al campo. Frattesi esce completamente fuori giri e permette al colombiano di avanzare. Nello sviluppo dell’azione il pallone arriva a Conceição, che, dalla destra, crossa in mezzo. La difesa dell’Inter si schiaccia tutta verso il centro dimenticandosi completamente di Yildiz, che sbuca sul lato opposto completamente solo. Il turco controlla e calcia. La conclusione non è irresistibile, ma Sommer sbaglia l’intervento e regala il pareggio alla Vecchia Signora.
Una partita così non si vedeva da tempo in serie A. Tantomeno in un big match come il Derby d’Italia. La Juventus deve ripartire dalle “meraviglie” mostrate a San Siro, mettendo da parte gli “orrori”. Perché domani c’è subito il Parma nel turno infrasettimanale. E con il Napoli che sembra un rullo compressore, perdere altri punti per strada vorrebbe dire compromettere seriamente la corsa al primo posto in classifica.