L’articolo 4 si usa solo contro la Juventus?
In questi giorni qualcuno ha prospettato la violazione dell’articolo 4 da parte delle squadre che pare non siano riuscite a dire no alle intromissioni di ultras e malavita. La giustizia sportiva attende gli incartamenti dalla Procura di Milano, poi deciderà il da farsi, ma si parla di articolo 4, quello che regolamento lealtà e probità, per via del coinvolgimento di alcuni tesserati, che seppur non indagati dalla giustizia ordinaria, potrebbero pagare a livello sportivo.
Negli anni scorsi, quando lo stesso articolo è stato adottato contro la Juventus, infatti, ci è stato detto da eminenti esponenti della giustizia sportiva, che si tratta di un articolo “contenitore”, nel quale i tribunali sportivi di volta in volta ci mettono quello che vogliono. Ovviamente, si tratta di un obbrobrio giuridico che non reggerebbe di fronte al diritto comunitario, cui si sono rivolti Andrea Agnelli, Maurizio Arrivabene e Antonio Giraudo, che potrebbero letteralmente azzerare la giustizia sportiva italiana.
Lo sa bene, stando a quanto riporta Sportmediaset, Giancarlo Viglione, avvocato patrocinante in Cassazione e Responsabile dell'Ufficio Legislativo della Federcalcio (molto chiacchierato nei mesi scorsi per la sua presenza a San Siro di fianco alla panchina di Simone Inzaghi), che mette in guardia da un nuovo utilizzo dell’articolo 4 nei processi sportivi: "Io difendo e sono un gran difensore dell'articolo 4 (principi della lealtà, della correttezza e della probità, ndr), che non ha solo l'Italia, ma altri in Europa, come anche Uefa e Coni, ma bisogna saperlo gestire altrimenti corriamo il rischio che qualcuno, come in questo momento qualche giudice ha sostenuto, possa considerarsi contrario ai principi del diritto europeo". Insomma, chi ha pagato fin qui ha pagato, da oggi in poi difficilmente si utilizzerà ancora…