IN DIFESA DEL POLPO PAUL.
Cosa riserverà il futuro a Paul Pogba nessuno può saperlo e cosa ha dovuto vivere nel recente passato solo lui lo sa. La cosa certa che dobbiamo rimarcare oggi è la differenza di trattamento mediatico che ancora una volta ha colpito un tesserato della Juventus. Quella Juventus parte lesa che, come nella vicenda Fagioli, ha rispettato i regolamenti e le decisioni dei tribunali, in attesa della parola fine.
Se per Paul sarà un fino alla fine o se è già stata scritta la parola fine in bianconero è presto per dirlo, anche se i contratti AIC prevedono la risoluzione per inadempienza, indipendentemente dalla lunghezza della squalifica in caso di doping. La certezza che abbiamo è che se “siamo tutti Sinner” in Italia quasi nessuno è stato Pogba.
Lo abbiamo lasciato solo, non lo abbiamo difeso dagli attacchi. Non gli abbiamo creduto, siamo stati i primi a criticarlo, dileggiarlo e a volte insultarlo tramite i social. Ecco, che almeno ci serva da esempio il caso Pogba. Se da 4 anni gli è stata ridotta la pena a 18 mesi, significa che hanno acclarato la sua inconsapevolezza ed ingenuità.
Non vi chiedo di chiedere scusa a Pogba ma almeno di far tesoro di questa vicenda per il futuro, con o senza il polpo Paul.