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tmw / juventus / Editoriale
Yildiz illumina con gol alla Del Piero, Motta e McKennie notte da mago e maghetto. Dusan, la maledizione svanirà...TUTTO mercato WEB
ieri alle 13:40Editoriale
di Vincenzo Marangio
per Bianconeranews.it

Yildiz illumina con gol alla Del Piero, Motta e McKennie notte da mago e maghetto. Dusan, la maledizione svanirà...

Serviva come il pane ai tifosi della Juventus una serata di Champions di questo livello. Una notte magica, nel vero senso della parola, con tanto di maghi, maghetti, incantesimi e maledizioni. Per una volta, dopo tre anni che hanno regalato poche soddisfazioni, il finale è stato lieto, decisamente. Si, d'accordo è soltanto la prima partita di Champions e neanche contro un'avversaria imbattibile, però adesso non facciamo passare il Psv per una squadra cuscinetto perché il cammino netto fatto in Eredivisie con tanto di 20 gol fatti e soltanto 3 subiti nelle prime cinque partite di campionato raccontano altro. A rendere piccoli piccoli, almeno per una notte, gli olandesi ci ha pensato la Juventus più giovane schierata in Champions che storia ricordi. Per vincere con semplicità e bellezza una partita del genere servivano le magie.

Il primo mago della serata è stato certamente Thiago Motta, uomo coraggioso, capace di convincere capitan Danilo che ancora non è arrivato il suo momento (lasciandogli una porzione di gara a disosizione per intuire il perché), impavido al punto da presentare una Juventus totalmente inedita tatticamente e nella formazione, senza guardare in faccia a niente e nessuno. Thuram e Diaz, pietre fondamentali per adornare e dare solidità al nuovo centrocampo bianconero, lasciati in panchina a beneficio del "vecchio" centrocampo, a Locatelli rigenerato e, perfettamente nel tema della serata, al maghetto McKennie. L'intuizione nasce dalla necessità di allestire un centrocampo capace di dare un supporto all'attacco per riscaldare e asciugare le polveri bagnate di Vlahovic e, perché no, per dare più spazio ad Yildiz.

A proposito di magie, la prima la tira fuori proprio il turco che, al primo appuntamento da titolare in Champions, decide di onorare la numero dieci più magica che ci sia con un marchio di fabbrica storico di tutto rispetto: il tiro a giro che bacia l'interno dell'incrocio dei pali e finisce in rete. Con il pallone che sembra toccare l'interruttore dei ricordi che accende nella mente di tutti il famoso "gol alla Del Piero" nato in una notte di Champions. Una magia che scrolla dalle spalle della Juventus più giovane mai vista in Coppa una legittima ansia che poi si trasforma in coraggio, sfrontatezza e leggerezza. 

La seconda magia la tirano fuori contemporaneamente Motta e McKennie: il primo con l'intuizione della sua scelta, il secondo premiandola con il gol del raddoppio in piena area di rigore, da incursore, esattamente come aveva immaginato il tecnico ex Bologna. Ma in ogni favola esistono anche le maledizioni come quella che attanaglia Dusan Vlahovic, schiavo della propria emotività, una prigione che limita la lucidità del numero 9 alla costante ricerca del gol senza riuscirci neanche quando sembra un gioco da ragazzi. Non è questo il vero Vlahovic, il gol arriverà ma la maledizione non svanisce neanche in una notte di magie, non gli resta che confezionare almeno l'assist (pregevole) che permette a Nico Gonzalez di regalare la prima gioia in una notte speciale ai suoi nuovi tifosi. Gioco, partita, incontro. No, stavolta meglio non scomodare Sinner, meglio coccolarsi una Juventus da stropicciarsi gli occhi in attesa di un'altra notte speciale, quella di sabato, la serata giusta per rompere gli incantesimi avversi. Vero Dusan....?