
Kean, la Fiorentina, le parole agli amici e il Mondiale: un 'piano Luca Toni' per Commisso
Moise Kean è la costante, la sicurezza di questa stagione a marce alternate che sta vivendo la Fiorentina, ancora comunque ampiamente dentro sia a un obiettivo europeo tramite il campionato e in Conference League, dove è approdata per il terzo anno di fila alle semifinali anche grazie ai gol messi a segno dal suo centravanti, non ultimo quello decisivo per aggiudicarsi il doppio confronto con il Celje. Sono 23 i gol in stagione, 26 se si conta la Nazionale.
Inevitabile che su Kean pendano però dubbi rivolti al futuro. 'Colpa' più che altro della clausola da 52 milioni di euro attiva dal 1° al 15 luglio, che rende la Fiorentina decisamente più vulnerabile nella gestione del proprio asset. Le squadre che osservano con attenzione ci sono già, in Italia è dato come molto attento il Milan ma prima si era fatto anche il nome del Napoli, in Premier League le realtà capaci di tale esborso forse richiedono più d'una mano per contarle. Ci sono però un paio di aspetti che possono giocare in favore di Commisso e del suo pressing e rinviare quantomeno l'addio.
Va considerato in primis quanto bene si trovi Kean a Firenze. Alla sua prima stagione è stato amore immediato e intenso con un progetto che l'ha messo al centro di tutto. Tanto che lo stesso giocatore - apprendiamo - ha confidato ad amici e alcuni conoscenti interessati che ci dovrebbe pensare bene prima di lasciare questa Fiorentina. Anche perché, aspetto che forse qualcuno sottovaluta, tra un anno e poco più (estate 2026) si gioca il Mondiale: auspicando nel ritorno dell'Italia, a Kean servirebbe una destinazione 'sicura' e per definizione (e come sa bene lui per primo) nei top club tali garanzie non esistono. Con un finale di stagione di alto livello, incanalare tutto verso una direzione positiva potrebbe essere più semplice di quanto non sembri oggi. Per un altro anno almeno al centro, a suon di gol, prima di pensare di andarsene, come fece Luca Toni vent'anni fa: da parte sua Commisso spera di non doverlo neppure convincere.
Inevitabile che su Kean pendano però dubbi rivolti al futuro. 'Colpa' più che altro della clausola da 52 milioni di euro attiva dal 1° al 15 luglio, che rende la Fiorentina decisamente più vulnerabile nella gestione del proprio asset. Le squadre che osservano con attenzione ci sono già, in Italia è dato come molto attento il Milan ma prima si era fatto anche il nome del Napoli, in Premier League le realtà capaci di tale esborso forse richiedono più d'una mano per contarle. Ci sono però un paio di aspetti che possono giocare in favore di Commisso e del suo pressing e rinviare quantomeno l'addio.
Va considerato in primis quanto bene si trovi Kean a Firenze. Alla sua prima stagione è stato amore immediato e intenso con un progetto che l'ha messo al centro di tutto. Tanto che lo stesso giocatore - apprendiamo - ha confidato ad amici e alcuni conoscenti interessati che ci dovrebbe pensare bene prima di lasciare questa Fiorentina. Anche perché, aspetto che forse qualcuno sottovaluta, tra un anno e poco più (estate 2026) si gioca il Mondiale: auspicando nel ritorno dell'Italia, a Kean servirebbe una destinazione 'sicura' e per definizione (e come sa bene lui per primo) nei top club tali garanzie non esistono. Con un finale di stagione di alto livello, incanalare tutto verso una direzione positiva potrebbe essere più semplice di quanto non sembri oggi. Per un altro anno almeno al centro, a suon di gol, prima di pensare di andarsene, come fece Luca Toni vent'anni fa: da parte sua Commisso spera di non doverlo neppure convincere.
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