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Polverosi sul 2-0 dell'Inter all'Atalanta in Supercoppa: "Nel silenzio, alza la voce"
"La prima immagine è uno stadio mezzo vuoto e quasi senza voce, senza cori, senza canti. Un’immagine triste, desolante. Ogni tanto qualche “ooooh” accompagnava Inter-Atalanta che si giocava in Arabia per i soldi, ma per una partita del genere San Siro sarebbe stato pieno, così come lo stadio di Bergamo. Le emozioni della gente non hanno posto nel cuore arido e avido dei nostri dirigenti, conta solo il portafoglio e l’Arabia è generosa. Avanti così, spremere la mucca finché ha latte". Inizia così il fondo di Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport, per parlare della prima semifinale di Supercoppa Italiana.
Differenza piuttosto netta tra le due squadre, soprattutto nel primo tempo: "L’Inter sa per esperienza diretta che vincere aiuta a vincere, ha la fame di un cannibale, è insaziabile. Gasperini ha pensato invece di puntare sulle motivazioni dei suoi attaccanti, magari anche sulla loro freschezza visto che hanno giocato di meno finora rispetto a De Ketelaere e Lookman. Un po’ lo ha anche condizionato l’assenza del suo vero centravanti, Retegui. Così l’Atalanta doveva arrivare in area interista senza alzare il pallone, altrimenti sarebbe stato preda dei centimetri di De Vrij, Bisseck e Bastoni. Non era facile manovrare in quella situazione, però la differenza era troppo netta: al 45' si contavano otto occasioni da gol dell’Inter e una sola, seppur clamorosa, dell’Atalanta".
Nella bella serata dell'Inter, l'unica nota stonata è data da un Lautaro ancora a secco: "Ha avuto la bellezza di sette occasioni da gol, è vero che Carnesecchi ha fatto dei miracoli, ma lui ha sbagliato tanto, troppo. Si è fatto parare anche il pallone del possibile 3-0 davanti al portiere e sul rovesciamento di fronte l’Atalanta ha segnato il 2-1, annullato dal Var per il fuorigioco di millimetri di De Ketelaere. Fosse stato un gol buono, l’errore di Lautaro avrebbe consentito all’Atalanta di rientrare in partita. Un anno fa gli bastava una mezza palla-gol per segnare...".
Differenza piuttosto netta tra le due squadre, soprattutto nel primo tempo: "L’Inter sa per esperienza diretta che vincere aiuta a vincere, ha la fame di un cannibale, è insaziabile. Gasperini ha pensato invece di puntare sulle motivazioni dei suoi attaccanti, magari anche sulla loro freschezza visto che hanno giocato di meno finora rispetto a De Ketelaere e Lookman. Un po’ lo ha anche condizionato l’assenza del suo vero centravanti, Retegui. Così l’Atalanta doveva arrivare in area interista senza alzare il pallone, altrimenti sarebbe stato preda dei centimetri di De Vrij, Bisseck e Bastoni. Non era facile manovrare in quella situazione, però la differenza era troppo netta: al 45' si contavano otto occasioni da gol dell’Inter e una sola, seppur clamorosa, dell’Atalanta".
Nella bella serata dell'Inter, l'unica nota stonata è data da un Lautaro ancora a secco: "Ha avuto la bellezza di sette occasioni da gol, è vero che Carnesecchi ha fatto dei miracoli, ma lui ha sbagliato tanto, troppo. Si è fatto parare anche il pallone del possibile 3-0 davanti al portiere e sul rovesciamento di fronte l’Atalanta ha segnato il 2-1, annullato dal Var per il fuorigioco di millimetri di De Ketelaere. Fosse stato un gol buono, l’errore di Lautaro avrebbe consentito all’Atalanta di rientrare in partita. Un anno fa gli bastava una mezza palla-gol per segnare...".
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