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Mancini non può più ricostruire il rapporto con la Nazionale. Avrà altre possibilità
"Il regalo che vorrei farmi è alzare la Coppa del Mondo. Ho ancora un conto in sospeso. Appena diventai ct della Nazionale dichiarai i miei due obiettivi: vincere un Europeo e un Mondiale. Le capita mai di pentirsi di una scelta sbagliata? Ecco, lasciare la Nazionale è stata una scelta sbagliata che non rifarei". I sessant'anni di Roberto Mancini passano dalla scelta di agosto 2023 di lasciare l'Italia, la Nazionale, per firmare con l'Arabia Saudita. In un momento in cui tutti i big del mondo stavano approcciando e abbracciando la Vision 2030 (2034, questi sono dettagli), lo aveva fatto anche Mancini. Da capire il perché, visto che era francamente impossibile sperare di vincere qualcosa con la Nazionale saudita. Poi certo, ci sono i soldi che sono importanti.
Mancini ha detto che non era solo una questione di portafogli. Ed è anche possibile crederci, facendo un passo indietro, perché dopo la mancata qualificazione al Mondiale sembrava praticamente un tiro al piccione, soprattutto per quanto visto poi subito dopo. Qualunque cosa non sarebbe andata bene perché ci sono momenti in cui dare le dimissioni non è una scelta, ma una questione di opportunità per evitare che le cose precipitino.
Ed è quello che è successo, fino a quell'agosto 2023. Il presidente federale Gravina aveva poi scelto Spalletti, ma anche perlustrato la possibilità di una azione legale nei confronti di Mancini che aveva rotto un contratto senza - a loro avviso - poterlo fare. Poi non è successo più nulla, rimane però la sensazione che sia impossibile ricostruire. Anche se il Mancio probabilmente tornerà in sella fra qualche tempo, magari con un club di buon livello.
Mancini ha detto che non era solo una questione di portafogli. Ed è anche possibile crederci, facendo un passo indietro, perché dopo la mancata qualificazione al Mondiale sembrava praticamente un tiro al piccione, soprattutto per quanto visto poi subito dopo. Qualunque cosa non sarebbe andata bene perché ci sono momenti in cui dare le dimissioni non è una scelta, ma una questione di opportunità per evitare che le cose precipitino.
Ed è quello che è successo, fino a quell'agosto 2023. Il presidente federale Gravina aveva poi scelto Spalletti, ma anche perlustrato la possibilità di una azione legale nei confronti di Mancini che aveva rotto un contratto senza - a loro avviso - poterlo fare. Poi non è successo più nulla, rimane però la sensazione che sia impossibile ricostruire. Anche se il Mancio probabilmente tornerà in sella fra qualche tempo, magari con un club di buon livello.
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