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Klinsmann: "L'Inter deve provare a vincere la Champions. Marotta e Inzaghi eccezionali"
"L'Inter deve provare a vincere la Champions League". Parole che sanno di investitura quelle dell'ex attaccante Jurgen Klinsmann, che in un'intervista a Il Secolo XIX ha elogiato la sua ex squadra: "Sono venuto di recente alla festa organizzata da Pellegrini per il presidente Marotta, c'erano Bergomi e Ferri. I nerazzurri hanno tanta qualità, Inzaghi e il presidente sono eccezionali. Per me sono pronti, ma dipenderà dalla grinta, dalla fame".
Ha intenzione di allenare ancora?
"Sì. Vorrei guidare una nazionale ai prossimi mondiali, quelli del 2026, anche perché si giocano qui negli USA. Ma anche un club va bene, pure in Europa o in Italia".
Come è andata l’avventura da ct della Corea del Sud?
"Bene fino alla cena prima della semifinale di Coppa d’Asia. Avevamo battuto ai rigori l’Arabia di Mancini, eravamo sicuri di vincere il torneo. Mala sera prima del match con la Giordania Son del Tottenham e Lee del PSG, le nostre due stelle, si sono presi a botte. Lee ha mancato di rispetto a Son, il capitano, e si sono picchiati. Lo spirito di gruppo si è rotto e abbiamo perso l’alchimia. Negli spogliatoi non c’è sempre il sole. Io litigavo sempre con il grande Matthaus, ma si faceva qualche battutina e finiva lì. Quella rissa è stata uno choc. E la Federazione della Corea ci ha mandato via dicendo che non abbiamo saputo prevenire il conflitto. Gli ho detto: 'Ma state scherzando?'. Ma il calcio è così e il mio bilancio è positivo. Ho visto posti favolosi, dalla Cina alla Malesia".
Ha intenzione di allenare ancora?
"Sì. Vorrei guidare una nazionale ai prossimi mondiali, quelli del 2026, anche perché si giocano qui negli USA. Ma anche un club va bene, pure in Europa o in Italia".
Come è andata l’avventura da ct della Corea del Sud?
"Bene fino alla cena prima della semifinale di Coppa d’Asia. Avevamo battuto ai rigori l’Arabia di Mancini, eravamo sicuri di vincere il torneo. Mala sera prima del match con la Giordania Son del Tottenham e Lee del PSG, le nostre due stelle, si sono presi a botte. Lee ha mancato di rispetto a Son, il capitano, e si sono picchiati. Lo spirito di gruppo si è rotto e abbiamo perso l’alchimia. Negli spogliatoi non c’è sempre il sole. Io litigavo sempre con il grande Matthaus, ma si faceva qualche battutina e finiva lì. Quella rissa è stata uno choc. E la Federazione della Corea ci ha mandato via dicendo che non abbiamo saputo prevenire il conflitto. Gli ho detto: 'Ma state scherzando?'. Ma il calcio è così e il mio bilancio è positivo. Ho visto posti favolosi, dalla Cina alla Malesia".
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