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…con Rodolfo Vanoli
Nuova avventura in Georgia per Rodolfo Vanoli. Il tecnico, fratello di Paolo del Torino, sbarca al Samgurali FC. “La trattativa è nata grazie ad una chiamata di un amico manager, Andrea D’Amico. Cercavano un allenatore con una certa esperienza, ho accettato subito questa sfida. Questo è un club in evoluzione che sta cercando di confermarsi a livello nazionale. E non c’è cosa più bella che crescere insieme ad un club che vuole strutturarsi”, spiega Vanoli a TuttoMercatoWeb.com.
L’obiettivo stagionale?
“Intanto mantenere la categoria. Poi l’anno prossimo vogliamo arrivare tra le prime tre”.
Le sue prime impressioni?
“È un mondo diverso dal mio. Ma c’è gente molto disponibile, dirigenti che mi fanno domande per la crescita e che non fanno la parte di quelli che sanno tutto loro. È un bel mondo, c’è tanta spontaneità e voglia di crescere”.
Se dici Georgia pensi a Kvaratskhelia. Ci sono potenziali talenti?
“Ho analizzato le altre squadre e nella mia ci sono due giovani che allenati in un determinato modo possono crescere tanto. Kvaratskhelia è un top. Ma qui vedo tanta partecipazione e voglia di imparare”.
Suo fratello Paolo allena il Torino. È arrivato in Serie A e sta dimostrando tutte le sue grandi qualità.
“Anni fa quando lui andò in Russia chiese a me cosa volesse dire stare all’estero. Ormai ho una certa esperienza. Per quanto riguarda lui sono felice, è un ragazzo semplice e ha portato la sua educazione e la sua semplicità nel mondo del calcio. Per essere un allenatore top questo è un fattore determinante”.
Sogno per il futuro: entrambi a sfidarvi in Serie A da allenatori?
“Ho nove anni in più di lui. Ci siamo già incontrati da calciatori. Adesso mi ritengo fortunato nel vederlo dove è arrivato. Io continuo il mio percorso. Devi sempre pensare a migliorare. Intanto voglio portare questo club a certi livelli. Magari in Europa”.
L’obiettivo stagionale?
“Intanto mantenere la categoria. Poi l’anno prossimo vogliamo arrivare tra le prime tre”.
Le sue prime impressioni?
“È un mondo diverso dal mio. Ma c’è gente molto disponibile, dirigenti che mi fanno domande per la crescita e che non fanno la parte di quelli che sanno tutto loro. È un bel mondo, c’è tanta spontaneità e voglia di crescere”.
Se dici Georgia pensi a Kvaratskhelia. Ci sono potenziali talenti?
“Ho analizzato le altre squadre e nella mia ci sono due giovani che allenati in un determinato modo possono crescere tanto. Kvaratskhelia è un top. Ma qui vedo tanta partecipazione e voglia di imparare”.
Suo fratello Paolo allena il Torino. È arrivato in Serie A e sta dimostrando tutte le sue grandi qualità.
“Anni fa quando lui andò in Russia chiese a me cosa volesse dire stare all’estero. Ormai ho una certa esperienza. Per quanto riguarda lui sono felice, è un ragazzo semplice e ha portato la sua educazione e la sua semplicità nel mondo del calcio. Per essere un allenatore top questo è un fattore determinante”.
Sogno per il futuro: entrambi a sfidarvi in Serie A da allenatori?
“Ho nove anni in più di lui. Ci siamo già incontrati da calciatori. Adesso mi ritengo fortunato nel vederlo dove è arrivato. Io continuo il mio percorso. Devi sempre pensare a migliorare. Intanto voglio portare questo club a certi livelli. Magari in Europa”.
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