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9 ottobre 1988, tre stranieri per squadra. Il Milan olandese, Inter alla tedesca. Zavarov alla JuveTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Oggi alle 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

9 ottobre 1988, tre stranieri per squadra. Il Milan olandese, Inter alla tedesca. Zavarov alla Juve

Il 9 ottobre del 1988 c'è la vera rivoluzione del calcio italiano, presente e probabilmente futuro. Perché la Federazione italiana gioco calcio apre alla possibilità di avere tre stranieri in squadra. Le partecipanti alla Serie A sono 18 e solo Sampdoria, Como e Cesena ne hanno due. La Juventus in realtà ne avrebbe cinque, ma Bonini è di San Marino - quindi equiparato a un italiano - mentre Rubini, argentino, ha la cittadinanza italiana. Il Milan può contare sul trio olandese, Rijkaard, Gullit e van Basten. L'Inter puntò su Brehme e Mattheus, aggiungendo anche Ramon Diaz, ex Fiorentina. La Juventus prese Zavarov, Rui Barros e Laudrup.

Quella del 1988 è una rivoluzione epocale perché apre, di fatto, le straniere. Di lì a poco arriverà la libera circolazione dei giocatori, ma la tendenza era già iniziata ben prima. Nel 1966 era stato Pak Doo-ik, uno sconosciuto nordcoreano, a eliminare la nazionale, segnando l'1-0 ai Mondiali inglesi. La Federazione, dopo le critiche feroci, decise in una mossa autarchica di chiudere le frontiere ai calciatori, nessun straniero più in Serie A. Nel 1980 ci fu una parziale riapertura con uno straniero, alzati a due nel 1982, dopo avere vinto il Mondiale.


Sarà una stagione epocale per il calcio italiano. L'Inter dei record vince lo Scudetto. Il Milan la Coppa Campioni con Arrigo Sacchi, mentre il Napoli la Coppa UEFA.