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Meglio stare fermo un anno che giocare in Arabia Saudita
Quando sei il portiere più pagato al mondo i soldi possono interessarti fino a un certo punto. Perché David De Gea, dopo anni a 22 milioni di euro a stagione - lordi - non aveva certo bisogno di inseguire un'altra avventura da super ricco. Dopo avere provato Spagna e Inghilterra era il momento di scegliere una proposta differente, sempre in uno dei top campionati. Quello che è certo è che nei primi mesi del suo anno sabbatico ha rifiutato diverse destinazioni, anche importanti, proprio per lo status che credeva di avere e meritare. Quando guadagni certe cifre puoi anche pensare che qualcuno possa corrispondertele anche solo per censo. Non è così.
Per lui si era parlato frequentemente del Newcastle degli arabi. Poi dell'Al Shabab e, più in generale, di tutte le proposte che arrivavano proprio dal campionato saudita. Come per Szczesny, in questo molto simili, ha sempre preferito rispondere "no grazie", cercando il sentimento e la sfida. Però quando sei fermo un anno, da giocatore oltre i trenta, il rischio è quello di finire nel dimenticatoio a meno di sorprese. Forse De Gea sperava in qualcosa tipo il Barcellona di Szczesny, ma non è successo.
Ora difende i pali della Fiorentina. Lo fa alla grande, come ieri sera. Anche in Conference è stato probabilmente il simbolo del passaggio del turno, pur con grande fatica non preventivata, contro l'Akademia Puskas. E ha mandato in panchina Terracciano, bravissimo nel prendere il posto di portieri sulla carta più quotati di lui. Ora difficilmente mollerà la presa, anzi. E se continuerà così una big andrà a bussare alla porta, perché in scadenza 2025, seppur con opzione.
Per lui si era parlato frequentemente del Newcastle degli arabi. Poi dell'Al Shabab e, più in generale, di tutte le proposte che arrivavano proprio dal campionato saudita. Come per Szczesny, in questo molto simili, ha sempre preferito rispondere "no grazie", cercando il sentimento e la sfida. Però quando sei fermo un anno, da giocatore oltre i trenta, il rischio è quello di finire nel dimenticatoio a meno di sorprese. Forse De Gea sperava in qualcosa tipo il Barcellona di Szczesny, ma non è successo.
Ora difende i pali della Fiorentina. Lo fa alla grande, come ieri sera. Anche in Conference è stato probabilmente il simbolo del passaggio del turno, pur con grande fatica non preventivata, contro l'Akademia Puskas. E ha mandato in panchina Terracciano, bravissimo nel prendere il posto di portieri sulla carta più quotati di lui. Ora difficilmente mollerà la presa, anzi. E se continuerà così una big andrà a bussare alla porta, perché in scadenza 2025, seppur con opzione.
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