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Laurini: "Vlahovic e Dimarco si vedeva che erano forti. Zirkzee? Quel Parma non era per lui"
Nel corso della sua lunga intervista a TMW, l'esterno ex Parma, Empoli e Fiorentina Vincent Laurini - da poco tornato a giocare in Promozione toscana, a Pietrasanta - ha toccato diversi temi sul suo passato in Serie A, come alcuni dei principali volti del calcio italiano e non che ha incrociato nelle esperienze pregresse:
In Emilia ha incrociato Man e Bernabé, gioielli della squadra di Pecchia.
“Man da quando è arrivato si vedeva subito che fosse un giocatore forte. Tecnicamente è pulito, nell’uno contro uno è valido. Può fare la differenza e si vedeva già allora, ma adesso mi pare esploso ancora di più e ancora più efficace. Anche sotto porta e in zona gol, Man è davvero forte.
Con Bernabé ho fatto solo un ritiro, poi non l’ho più avuto con me. Ma anche lui si vede che è un giocatore tecnicamente di alto livello e che può fare molto bene”.
Chiudendo il capitolo ducale, lì ha giocato anche con Zirkzee. Se l'aspettava una crescita del genere?
“A Parma non giocava molto perché non era il suo calcio. Noi facevamo un calcio per salvarci, non era fatto per lui. Invece il Bologna di Thiago Motta era proprio il calcio adatto a lui, tutto tecnico, palla bassa, scambi veloci. A Parma non era nelle condizioni per far bene. Ma in allenamento si vedeva, da come toccava palla alle movenze, che era di alto alto livello. Però messo in un contesto come quello faceva fatica”.
Sempre a Empoli trovò un giovanissimo Dimarco, oggi pilastro di Inter e Italia.
“Sì, Fede era piccolo quando giocava con me a Empoli ma avevamo legato molto. Si vedeva che tecnicamente era davvero forte, aveva un tiro e un lancio... Palesava qualche difficoltà in difesa ma ora mi sembra davvero completo. È diventato un top player e lo sta facendo vedere sia in nazionale che all’Inter”.
Invece la Juventus? Lei ha giocato con un giovanissimo Vlahovic a Firenze.
“La Juve ha cambiato molto, a partire dall’allenatore e ci vorrà un po’ di tempo ma sta facendo bene. Sono tanti ragazzi giovani che giocano insieme da poco, forse c’è da aspettare un po’. Dusan me lo ricordo a Firenze, già ai miei tempi alla Fiorentina come toccava palla faceva gol. Era una roba incredibile. Alla Juve ha fatto un po’ più fatica ma ora sta facendo bene”.
In Emilia ha incrociato Man e Bernabé, gioielli della squadra di Pecchia.
“Man da quando è arrivato si vedeva subito che fosse un giocatore forte. Tecnicamente è pulito, nell’uno contro uno è valido. Può fare la differenza e si vedeva già allora, ma adesso mi pare esploso ancora di più e ancora più efficace. Anche sotto porta e in zona gol, Man è davvero forte.
Con Bernabé ho fatto solo un ritiro, poi non l’ho più avuto con me. Ma anche lui si vede che è un giocatore tecnicamente di alto livello e che può fare molto bene”.
Chiudendo il capitolo ducale, lì ha giocato anche con Zirkzee. Se l'aspettava una crescita del genere?
“A Parma non giocava molto perché non era il suo calcio. Noi facevamo un calcio per salvarci, non era fatto per lui. Invece il Bologna di Thiago Motta era proprio il calcio adatto a lui, tutto tecnico, palla bassa, scambi veloci. A Parma non era nelle condizioni per far bene. Ma in allenamento si vedeva, da come toccava palla alle movenze, che era di alto alto livello. Però messo in un contesto come quello faceva fatica”.
Sempre a Empoli trovò un giovanissimo Dimarco, oggi pilastro di Inter e Italia.
“Sì, Fede era piccolo quando giocava con me a Empoli ma avevamo legato molto. Si vedeva che tecnicamente era davvero forte, aveva un tiro e un lancio... Palesava qualche difficoltà in difesa ma ora mi sembra davvero completo. È diventato un top player e lo sta facendo vedere sia in nazionale che all’Inter”.
Invece la Juventus? Lei ha giocato con un giovanissimo Vlahovic a Firenze.
“La Juve ha cambiato molto, a partire dall’allenatore e ci vorrà un po’ di tempo ma sta facendo bene. Sono tanti ragazzi giovani che giocano insieme da poco, forse c’è da aspettare un po’. Dusan me lo ricordo a Firenze, già ai miei tempi alla Fiorentina come toccava palla faceva gol. Era una roba incredibile. Alla Juve ha fatto un po’ più fatica ma ora sta facendo bene”.
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