ESCLUSIVA TB - Paci: "Cremonese, secondo posto lontano. Pohjanpalo al Palermo? Sarebbe un grande colpo. Alla Samp ambiente impaurito, manca serenità. Cosenza merita di più. Su Santoro e Diakité..."
Dalla lotta ristretta per il secondo posto alla crisi infinita del Cosenza, passando per la 'pareggite' del Brescia e le paure della Samp: di questo e altro ha parlato mister Massimo Paci, intervenuto ai microfoni di TuttoB.com.
Mister, la corsa al secondo posto è ristretta a Pisa e Spezia oppure la Cremonese potrebbe ancora rientrare in gioco?
“La Cremonese sembra lontana dalla lotta per la seconda piazza, a meno di un filotto di vittorie che comunque è nelle sue corde. Pisa e Spezia finora si sono dimostrate più continue sul piano della capacità di vincere le partite, qualità che ai fini della promozione diretta conta parecchio”.
L’arrivo di Pohjanpalo può risolvere i problemi dell’asfittico attacco del Palermo?
“Dovesse arrivare, come sembra, sarebbe un grande acquisto. Che aiuterà sicuramente la squadra. Il Palermo finora è mancato nella qualità in fase finalizzativa e questo si è fatto sentire in termini di classifica. Pohjanpalo è un attaccante che porta gol, perché è bravo tecnicamente, ma può essere utile anche in fase di manovra grazie alle sue caratteristiche fisiche”.
Brescia deludente, affetto dalla sindrome da pareggio (6 di fila con Bisoli) e sospeso a mezza via tra playoff e playout: che campionato può recitare da qui alla fine?
“A mio avviso il Brescia è stato costruito per un campionato di fascia superiore rispetto a quella attuale, purtroppo però è stato frenato dai tanti pareggi che ha inanellato e che ne stanno condizionando la classifica. A livello di rosa, però, può lottare per i playoff”.
Alla Samp si sono succeduti tre allenatori, ma i risultati sono sostanzialmente identici: significa che sono stati commessi errori in sede di costruzione della squadra?
“Non credo che la squadra sia stata costruita male, quanto piuttosto che sia incappata in un inizio negativo tale da generare paura all’interno dell’ambiente. Quando non c’è la giusta serenità, perché si deve vincere per forza, o si riesce ad avere il corretto atteggiamento mentale oppure si va incontro a prestazioni altalenanti che compromettono la stagione”.
Confermato in via definitiva il -4 in classifica, il Cosenza resta ultimo e in crisi: non vince da 9 partite e mister Alvini è in discussione. La situazione non è ancora disperata, ma poco ci manca…
“È un momento molto difficile e delicato, in cui la squadra fatica a ritrovarsi. Certo, nel calcio basta poco per rimettersi in carreggiata, ma urge tornare a vincere quanto prima per riaccendere l’entusiasmo in una piazza che sicuramente merita di più”.
A Teramo lei ha avuto alle proprie dipendenze Santoro e Diakité, ora rispettivamente a Modena e Palermo ed entrambi attenzionati dalla Serie A: crede che abbiano ulteriori margini di miglioramento?
“Sono giocatori che potenzialmente possono ambire al salto di categoria, ma hanno bisogno del giusto ambiente. Devono dimostrare che il loro talento non sé solo fisico, ma anche mentale. Il calcio, infatti, non è uno sport per tutti e sono molte le qualità che occorre avere per arrivare al massimo livello. Io credo che Simone e Salim le abbiano, sta a loro crederci”.